Lo scorso due giugno, in occasione di una ristretta cerimonia teletrasmessa per la Festa della Repubblica, ho anche avuto il piacere di presentare l’iniziativa “Montevideo. Una capitale di cultura italiana” alla presenza del Ministro uruguaiano della Educazione e Cultura Pablo da Silveira, del Presidente del Comitato degli Italiani all’Estero dell’Uruguay, Alessandro Maggi, e del Presidente della Cámara Mercantil Uruguay-Italia, Carlos Steneri. L’obiettivo della rassegna è quello di presentare la capitale uruguaiana come vetrina dell’eccellenza del patrimonio italiano all’estero nelle sue diverse dimensioni: storica, artistica, architettonica, linguistica e gastronomica.

Il legame tra Montevideo e l’Italia è infatti fondato su radici antiche e solide ed è quotidianamente alimentato dalla comunità di oltre 130.000 connazionali che vivono in Uruguay (ma ben oltre un milione sono gli Uruguaiani che hanno origini italiane). La presenza italiana a Montevideo, a partire dall’arrivo dei primi emigranti nel XVIII secolo (era italiano il primo abitante civile della città, Giorgio Borghese, insediatosi sulla sponda orientale del Rio de la Plata nel 1724), è tangibile nell’architettura, nell’arte, nella gastronomia, nella lingua e nella storia stessa della città. Si pensi a un edificio simbolo  come Palazzo Salvo, opera di Mario Palanti e ispirato alla Divina Commedia, o al Palazzo Legislativo, disegnato e costruito da architetti italiani, o ancora all’Ospedale Italiano, al Club Uruguay e alla Stazione Centrale. Ma ben oltre questi edifici simbolici, Montevideo conserva in tante sue strade edifici, spesso per loro natura più esposti e vulnerabili, che riportano allo stile italiano e tanto spesso al modello di casa “pompeiana”.

Ma ci tengo a sottolineare come l’iniziativa non si limiti a valorizzare il patrimonio inestimabile sviluppato dai nostri connazionali in Uruguay sotto forma di testimonianze storiche e culturali. Il nostro capitale culturale comune può e deve essere, una base, una piattaforma per costruire legami sempre più solidi in vista delle sfide del presente e del futuro: nel campo della ricerca, della scienza, della tecnologia, del commercio, della sostenibilità.

Gli eventi raccolti nell’ambito di “Montevideo. Una capitale di cultura italiana” si svolgeranno nel corso del 2021. In parte si muoveranno intorno alle rassegne tematiche consolidate che il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale organizza annualmente e che costituiscono ormai un punto di riferimento dell’italianità all’estero: la Giornata Italiana Design, il prossimo mese di luglio; la Settimana della Lingua e della Cultura Italiana a ottobre; la Settimana della Cucina Italiana nel Mondo a novembre, come anche intorno ad altre iniziative specifiche che verranno presentate attraverso le reti sociali dell’Ambasciata e che si svolgeranno accompagnate dal logo dell’iniziativa e avendo ricevuto la “Dichiarazione di Interesse” del Ministero degli Esteri dell’Uruguay (aspettiamo ora quella del Ministero dell’Educazione e Cultura).

Abbiamo in programmazione eventi dedicati alla riscoperta del contributo italiano alla storia e all’architettura. Un evento sarà dedicato a Giuseppe Garibaldi, che in Uruguay visse per sette anni, durante i quali comandò con successo la Legione italiana nella guerra civile, venendo poi nominato Comandante della Marina Militare e in seguito fu eletto nell’organo legislativo di Montevideo (in città è presente l’unica casa-museo di Garibaldi fuori dall’Italia).

Ma Italia oggi significa anche ricerca e innovazione, così come imprenditorialità. Un appuntamento essenziale sarà quello nel Padiglione Italia alla Expo Prado 2021, a settembre, dove lavoreremo insieme alla Cámara Mercantil Uruguay-Italia per valorizzare le eccellenze imprenditoriali italiane.

Credo che riconoscere Montevideo come capitale di cultura italiana possa contribuire a rendere tutti gli Uruguaiani orgogliosi delle radici che ci accomunano. Questa vicinanza, ne sono sicuro, ci permetterà di affrontare le sfide del futuro partendo da una maggiore consapevolezza della connessione tra i nostri due Popoli e delle sinergie che ne derivano, facilitando il continuo sviluppo dei legami che da secoli ci uniscono e che con questa iniziativa intendiamo celebrare.

Giovanni Iannuzzi

Ambasciatore d’Italia a Montevideo