Ripartenza Italia, c’è ottimismo. La Borsa si rialza, il Pil è in crescita. Piazza Affari tocca il picco di 13 anni fa. Ma non dobbiamo dimenticare la storiaccia che abbiamo vissuto. Per non ricaderci. Ecco cosa non va scordato:

Lo chiamano il “ Museo degli orrori “. Raccoglie il peggio del lockdown. Ci avviamo al rilancio con “l’operazione-fiducia “ sostenuta da Draghi (Colle e Bankitalia sono con il premier) . Ma sarà bene non dimenticare  le nefandezze vissute.

Sennò l’appello di Mattarella lanciato il 2 giugno (“la ripresa è nei fatti. È un nuovo inizio. E l’ossatura statale è al servizio dell’unità del Paese”) cadrà nel vuoto.

1) Dobbiamo riflettere bene sul “modello Italia“ spacciato durante la clausura. E sulle limitazioni alle libertà talvolta capricciose, incomprensibili , contraddittorie. Condite di rimedi balzani, paternalismi di facciata, colpevolizzazione del cittadino e l’autoassoluzione delle autorità. Il grottesco non è mancato. E c’è poco da ridere. 

2) Ricordate le centinaia di pagine  di bizantine autocertificazioni, i cosiddetti “ modelli da scaricare “ che cambiavano in continuazione ? Basta.

3) E la trovata dei droni anti-runner dove la mettiamo? 

4) Ricordate come cambiavano le fonti del diritto? Le Faq di Rocco Casalino che, bontà sua, correggeva i Dpcm. Che a loro volta correggevano le “slide” furbacchione. Che correggevano le conferenze stampa di Giuseppi Conte? C’è venuto il mal di testa e di pancia. Troppo, onestamente .

5) Impossibile dimenticare le conferenze stampa delle 18 in cui gli uomini del CTS di Conte recitavano dati statisticamente insignificanti? Al lunedì i contagi calavano, al martedì salivano perché venivano aggiunti i dati mancanti. E il nostro sollievo del lunedì finiva  puntualmente a donne di facili costumi. 

6) Difficili poi da dimenticare – se non impossibile- le tanto strombazzate “ Primule”. Cioè i gazebo installati nelle piazze come simbolo della campagna di vaccinazione. Ideona del commissario per l’emergenza Domenico Arcuri e dell’architetto Stefano Boeri, fratello di Tito. Quello che ha progettato il “Bosco verticale “ nel quartiere Isola di Milano.

Le primule non sono sbocciate, è stata spesa una fortuna. Dieci milioni. È arrivato Draghi e al loro posto ha chiamato l’Esercito. In febbraio sono fiorite le comiche by De Luca, governatore della  Campania. Alla Adnkronos ha dichiarato solennemente:” Mi permetto di rivendicare qualche merito nell’aver bloccato l’operazione Primula “.

7) Non vanno scordati i monopattini ( e le bici ) finanziati con denari pubblici per rivoluzionare il trasporto urbano. Puntuale la benedizione di Conte e del suo governo giallorosso. Un flop. Usati e abbandonati. Con tanti incidenti.

8) E “Immuni” che fine ha fatto? Per carità, una buona idea partita come App e col tempo tramutata in un vecchio amico di cui si sono perse le tracce. Chi sa, parli.

9) E come la mettiamo con i colori delle Regioni? Dopo mesi di nonsense  ecco il coniglio che esce dal cilindro. E fioccano le sfumature: rosso scuro, arancio rafforzato.  Chiudi a Natale con i tuoi, apri a Pasqua con chi vuoi. Meraviglioso.

10) Sono molti gli orrori da non scordare  come le profezie apocalittiche dei virologi  in tivù, le mascherine bucate di Arcuri, i ventilatori polmonari marca D’Alema. Ma niente in confronto della trovata del secolo: i banchi a rotelle. Il 50% non è mai stato utilizzato nelle scuole. Parola dei presidi. Sono ancora nei magazzini avvolti nel cellophane.

Ma l’altro 50% ha visto gli studenti che nei corridoi della scuola facevano il banco-scontro. Un Luna Park. Sono costati 95 milioni. Pazienza, andrà meglio il prossimo giro. Basta non dimenticare questo.