Ieri Papa Francesco ha tenuto l’udienza generale all’interno del Cortile di San Damaso del Palazzo Apostolico Vaticano. Tema principale del suo discorso, la preghiera che è “il respiro della vita”. Parlando della perseveranza nel rivolgersi a Dio, Bergoglio ha ricordato una frase di San Paolo nella Prima Lettera ai Tessalonicesi: “Pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie”.

Il Pontefice ha poi spiegato che il lavoro e la preghiera “sono complementari”, con quest’ultima che rimane come “il sottofondo vitale del lavoro, anche nei momenti in cui non è esplicitata”. E poi ancora: “È disumano essere talmente assorbiti dal lavoro da non trovare più il tempo per la preghiera. Nello stesso tempo, non è sana una preghiera che sia aliena dalla vita. Una preghiera che ci aliena dalla concretezza del vivere diventa spiritualismo, oppure peggio, ritualismo”.

Il lavoro, comunque, per il Papa “ci aiuta a rimanere in contatto con la realtà. Possiamo ricordare che nel monachesimo cristiano è sempre stato tenuto in grande onore il lavoro, non solo per il dovere morale di provvedere a sé stessi e agli altri, ma anche per una sorta di equilibrio interiore”.