Gente d'Italia

Pronta a dicembre la pillola anti-virus?

 

 

Gli Stati Uniti ci scommettono sulla pillola per curare il Covid-19. Lo riporta un articolo del “New York Times", raccontando di un nuovo programma da 3,2 miliardi di dollari attraverso cui il governo americano sosterrà lo sviluppo e lo studio su alcuni farmaci, nello specifico pillole antivirali, che potrebbero arrivare entro la fine di quest'anno con l’obiettivo di salvare vite e tenere le persone lontane dal rischio di ricovero. Il governo degli Stati Uniti, spiega il Nyt, ha già speso più di 18 miliardi di dollari l'anno scorso per finanziare i produttori di farmaci con l’obiettivo di realizzare un vaccino contro il Covid, uno sforzo che ha condotto ad almeno cinque prodotti altamente efficaci, realizzati in tempi record. Ora gli sforzi si stanno concentrando su un'area di ricerca ancora inesplorata: sviluppare medicinali per combattere il virus nelle prime fasi dell'infezione, salvando potenzialmente molte vite negli anni a venire. Il nuovo programma di ricerca, annunciato giovedì dal Dipartimento della salute e dei servizi umani, dovrebbe consentire di accelerare le sperimentazioni cliniche di alcuni promettenti farmaci candidati. Se tutto andrà come si augurano gli esperti, alcuni di essi potrebbero essere pronti anche entro la fine del 2021. Il programma, tra l’altro sosterrà anche la ricerca su farmaci completamente nuovi, non solo per il coronavirus, ma per virus che potrebbero causare in futuro altre pandemie. In questo senso, il celebre immunologo Anthony Fauci, direttore dell'Istituto nazionale per le allergie e le malattie infettive e tra i primi sostenitori del programma, ha affermato di non vedere l'ora che le persone possano ritirare le pillole antivirali in farmacia, non appena manifestino i primi sintomi al Covid. “Mi sveglio la mattina, non mi sento molto bene, il mio olfatto e il mio gusto sono andati via, ho mal di gola: chiamo il mio medico e dico: 'Ho il Covid e ho bisogno di una prescrizione'”, ha detto nel corso di un’intervista. All'inizio della pandemia, ha spiegato l’esperto, i ricercatori avevano iniziato a testare gli antivirali esistenti nelle persone ricoverate in ospedale con gravi forme di Covid-19. Ma molti di questi studi non hanno mostrato alcun beneficio da parte degli antivirali stessi. Gli scienziati, adesso, sanno che il momento migliore per cercare di bloccare il coronavirus è nei primi giorni della malattia, quando il virus si sta replicando rapidamente e il sistema immunitario non ha ancora messo in piedi una difesa. Ed è da questo punto che sono partiti per lavorare ai futuri farmaci contro il Covid.

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