C'è una bellissima parola che a noi piace tanto. E che dovrebbe piacere a tutti: si chiama "democrazia". L'Italia è una Repubblica, democratica. Appunto. Ma abbiamo la sensazione che a tante persone questo vocabolo non piaccia particolarmente. A tanta gente piacerebbe più vivere sotto una dittatura, dove magari si possa parlare il meno possibile e le problematiche serie finire per essere nascoste ai più. Da qualche tempo, qui in America del Sud, ci si pone il problema di un rinvio o meno del voto previsto il prossimo 3 dicembre in merito alle elezioni dei Comites.

I dubbi riguardano soprattutto l'emergenza sanitaria legata al Coronavirus che purtroppo sta creando morti e disperazione soprattutto nel Continente Latino. Insomma: chi chiede dii posticipare le elezioni lo fa affinché ci possa essere una grande affluenza alle urne, cosa che potrebbe avvenire una volta battuto definitivamente il Covid-19. La sensazione, però, è che ciò non avverrà tanto presto. Tra i fautori del rinvio, il Consiglio generale degli italiani all'estero. Ebbene, qualche giorno fa il segretario generale del Cgie Michele Schiavone è stato ospite all'interno del programma "Italia con voi", in onda su Rai Italia a favore degli Italiani nel mondo: è stato chiamato per un aggiornamento sulle comunità italiane all'estero.

Non appena ha accennato alla richiesta del rinvio, ecco che i conduttori subito gli hanno tolto la parola. Insomma, quasi un bavaglio preventivo, messo in atto probabilmente per non suscitare l'irritabilità di qualcuno, in Italia, che preferisce che le elezioni si svolgano tranquillamente il 3 dicembre, come se l'America Latina non stesse vivendo un momento particolare. Lo stesso trattamento ha avuto anche Mauro Berruto del Pd, sempre all'interno della stessa trasmissione quando ha cominciato a parlare dell'abolizione della Giostra del gol con conseguente fine delle partite di calcio della serie A... .

Insomma, un argomento che sembra tabù e dunque torniamo al concetto iniziale di questo articolo. Sembra non si possa parlare, in tranquillità, di un tema molto sentito qui da noi, nonché importante, per non urtare la suscettibilità di qualcuno a Roma. Che forse non ama, appunto la "democrazia". Meglio non mettere carne a cuocere. Quindi, meglio il silenzio e, nel caso, zittire. Un vero e proprio assolutismo che siamo costretti ad "accettare" proprio da chi, sembra, non avere particolarmente a cuore i destini di noi Italiani all'estero, che sembriamo oramai essere un'entità astratta rispetto ai destini del BelPaese.

Tanti gli schiaffi che negli ultimi tempi abbiamo subito da parte di chi dovrebbe curare i nostri interessi all'estero. Basti pensare, per esempio, alla vicenda legata alla "Giostra del gol", mutilata del massimo campionato italico nel silenzio quasi generale. Noi abbiamo provato a tenere aperto il dibattito anche su questo tema, ma abbiamo fatto una "battaglia" contro i mulini a vento. Il potere è potere, noi siamo solo un giornale che cerca non solo di informare la nostra comunità, ma anche di tutelare i diritti della stessa comunità. Come stiamo facendo pretendendo che le magistrature, italiana e uruguaiana, chiudano al più presto le indagini sulla morte di Luca Ventre, e puniscano con fermezza tutti coloro che hanno avuto una parte, anche piccola, in questa terribile vicenda.

Come continuiamo a spingere perché la lingua italiana una volta insegnata nelle scuole uruguaiane torni ad essere volano di cultura tra i due Paesi e non certo a un'ora a settimana come si sta facendo oggi... Sappiamo di essere, a volte, anche duri e sappiamo anche di non avere tanti amici tra chi "di dovere", tra quelli che "contano" e che vorrebbero silenziarci per il (loro) quieto vivere e che non vedono l'ora che un altro pezzo di democrazia chiuda per sempre i battenti. E non vi nascondiamo che un po' di stanchezza cominciamo a sentirla. Stanchezza non abbandono o arrendevolezza... A Napoli si dice: "Signori, con noi avete proprio sbagliato palazzo..." Si, con noi avete, hai sbagliato palazzo, maledetto potere…

DALLA REDAZIONE