Inutile negarlo. In questo momento nel mondo la paura si chiama Delta. I numeri dicono che purtroppo piano piano i casi di contagio riferiti a questa variante cominciano a essere preoccupanti. Il timore è che con le vacanze estive la situazione possa sfuggire di mano con i tanti movimenti che ci saranno. Insomma, a settembre più o meno ci si potrebbe trovare come l’anno scorso, quando in pratica si decise poi per nuove restrizioni. Uno scenario che sarebbe terribile. Certo, a differenza di 365 giorni fa ci sono i vaccini, ma che potrebbero comunque non bastare. Lo ha spiegato per bene ieri, intervistato dall’agenzia di stampa Ansa, il consulente del ministero della Salute Walter Ricciardi: “Contro la variante Delta i vaccini al momento non possono bastare da soli, meglio continuare a mantenere le cautele per evitare una nuova ondata pandemica, causata dalle varianti”. Dunque, spazio alla prudenza per non tornare all’incubo dell’ultimo anno e mezzo, come per esempio altre chiusure e nuove zone rosse “che sono delle opzioni da considerare nel momento in cui un territorio si dimostrasse vulnerabile alla variante Delta”, ha invece spiegato interpellato dal quotidiano ‘La stampa’. A rischiare di più, comunque, sono le persone non ancora sottoposte a inoculazioni (per scelta o tempistica): “La Delta potrebbe diffondersi in maniera rilevante soprattutto tra i non vaccinati, costituendo così un'insidia per la ripresa autunnale. Penso ci sarà un nuovo aumento dei contagi, ma senza una pressione grave sul sistema sanitario”. Da oggi non ci sarà più l’obbligo della mascherina all’aperto, ma Ricciardi raccomanda “di mantenerla in tutti quei casi in cui manca la distanza, soprattutto al chiuso ma anche all'aperto. La variante Delta è molto contagiosa e può infettare ovunque con un contatto ravvicinato. Non è vero che all'aperto il contagio non possa avvenire”. Ma all’orizzonte potrebbe esserci il rischio di una nuova variante? No, secondo il consulente: “Non credo sia un'ipotesi a breve quella di un'ulteriore variante più pericolosa della Delta, perché i vaccini attuali stanno tenendo, ma bisogna stare all'erta e velocizzare la vaccinazione”. A tal proposito, “l'immunità sembra resistere nel tempo, ma non si sa ancora esattamente quanto. È altamente probabile però che tutti dovremo rivaccinarci ogni anno o ogni due”.