Conte prova a prendersi la leadership del Movimento, smarcandosi da Grillo, ma c'è chi, sul futuro della causa pentastellata, non scommette un euro. E' il caso di Matteo Renzi, leader di Italia Viva, secondo il quale "ho l'impressione che il M5S sia finito. L'ho detto ad aprile di quest'anno dicendo che Conte non avrebbe preso la guida del partito" ha detto l'ex rottamatore, ieri, ospite all'evento di SkyTg24 "Live in Firenze". I 5 Stelle "hanno cambiato idea sulle Olimpiadi, sul Tap, sul doppio mandato, sulle alleanze tra un po' anche sul reddito di cittadinanza e mi auguro presto", ha aggiunto l'ex sindaco di Firenze. "Conte? Nulla contro di lui. Ritengo però che Draghi sia molto meglio. Se Conte discute dello Statuto con Di Maio, Casalino e Di Battista quello è il suo habitat naturale, non mi preoccupa. Se discute del futuro del Paese sì" ha quindi aggiunto. E ancora: "se uno non è capace di mediare fra Toninelli e Taverna, mi lascia più tranquillo che il presidente Draghi sia al governo". Quindi una battuta rifilata a quanti ironizzano sullo scarso peso elettorale di Iv: “Tutte le volte che ci dicono che non contiamo niente combiniamo qualcosa che cambia la politica italiana. Col 2% abbiamo mandato a casa Conte, bene così". Infine una battuta sulle elezioni: "Se si va al voto oggi, da un lato per la riduzione del numero dei parlamentari e dall'altro per la crisi del M5S più che dimezzato, questi non rientrano in Parlamento nemmeno in gita scolastica. Prima di andarsene, non creeranno problemi al governo".