Una fabbrica di sogni ritrovati: la Cineteca di Bologna si è specializzata nel recupero di pellicole obsolete rimettendole nei circuiti di distribuzione nelle sale. E ogni anno organizzata una rassegna di film restituiti al pubblico.

Quest'anno, tornando in presenza, il festival "Il cinema ritrovato" è un menù abbondante per intenditori e amanti della celluloide, composto da ben 426 film concentrati in 8 giorni.

La 35esima edizione del festival, promosso dalla Cineteca di Bologna, si svolgerà a Bologna dal 20 al 27 luglio. Otto giorni di proiezioni da mattina a sera, con sette sale coinvolte in città, e il gran finale, tutte le sere, in Piazza Maggiore. Il festival avrà anche una selezione online su MYmovies. Ci saranno le riscoperte di figure del passato con importanti retrospettive: Aldo Fabrizi, Romy Schneider, Herman Mankiewicz (riscoperto grazie al film "Mank" di David Fincher). Ma già dal 16 luglio inizia il cammino verso "Il Cinema Ritrovato" con le proiezioni dei classici restaurati in Piazza Maggiore e un primo assaggio dei documentari al Cinema Lumière. Sono sette le sale della città di Bologna coinvolte nelle proiezioni: Sala Scorsese e Sala Mastroianni al Cinema Lumière, Auditorium – DAMSLAB, Sala A al Cinema Odeon, Cinema Jolly, Cinema Arlecchino e Teatro Arena del Sole. All'aperto, le proiezioni avranno luogo in Piazza Maggiore e alla LunettArena. Sono inoltre previste due serate speciali, sempre all'aperto, in Piazzetta Pasolini. Alla Biblioteca "Renzo Renzi" si rinnova l'appuntamento con la Book Fair, la fiera dell'editoria dedicata alle pubblicazioni cinematografiche.

Fortunatamente la produzione di pellicole restaurate non si è mai interrotta e ora la Cineteca di trova con un sacco di materiale da presentare al pubblico. Secondo il direttore della Cineteca Gian Luca Farinelli "molti film, usciti in streaming, è come non fossero usciti; se si esce in sala se ne parla e nasce il dibattito, ma nello streaming si finisce in un magma di migliaia di titoli. Penso al film di Francesco Bruni, 'Cosa sarà': se fosse uscito in sala ne avremmo tutti parlato".

Isabella Rossellini presenterà il restauro di "Francesco Giullare di Dio", diretto dal padre Roberto Rossellini nel 1950, e incontrerà la regista e sceneggiatrice Alice Rohrwacher all'Auditorium Damslab per parlare di cinema in campagna: la sera stessa, infatti, alle ore 21.45, Isabella Rossellini e Alice Rohrwacher saliranno sul palco di Piazza Maggiore per una celebrazione del mondo contadino con il restauro de "Il Mulino del Po" di Alberto Lattuada e i cortometraggi "Green Porn" di Isabella Rossellini e "Omelia contadina" di Alice Rohrwacher. Lo scrittore Jonathan Coe presenterà invece il film di Billy Wilder "Fedora", a cui è ispirato il suo nuovo libro "Io e Mr Wilder". Altro grande ospite internazionale in chiusura del festival: martedì 27 giugno lo sceneggiatore Premio Oscar, Paul Haggis, incontrerà il pubblico alle ore 18,45 all'auditorium Damslab e il giorno successivo, mercoledì 28 giugno, presenterà in Piazza Maggiore "Million Dollar Baby" di Clint Eastwood. Piazza Maggiore sarà la location di alcune serate evento, come quella con Nanni Moretti che presenterà venerdì 23 luglio il nuovo restauro del suo film "La cosa", realizzato nel 1990 nel pieno della crisi della sinistra italiana dopo la caduta del Muro di Berlino e la svolta della Bolognina. L'orchestra del Teatro Comunale di Bologna sarà protagonista sabato 24 luglio, quando per la prima sarà possibile "ascoltare" il capolavoro horror di Carl Th. Dreyer, "Vampyr", appena restaurato, con la partitura originale di Wolfgang Zeller eseguita dal vivo e intrecciata alle rare parti parlate. Sempre sulla scia di suggestioni musicali, la rassegna "Il Cinema Ritrovato" ricorderà quest'anno il centenario della scomparsa di Enrico Caruso, avvenuta il 2 agosto 1921, con il restauro di "My Cousin", diretto nel 1918 da Edward José, unico film sopravvissuto, dei due soli interpretati dal grande tenore napoletano. Altri grandi titoli restaurati si possono rivedere per la prima volta a Bologna: da "I 400 colpi" di François Truffaut a "Un Chien andalou" di Luis Buñuel, da "Anatomia di un omicidio" di Otto Preminger con la colonna sonora di Duke Ellington al grande western "L'uomo che uccise Liberty Valance" di John Ford con James Stewart e John Wayne, da "Il servo" di Joseph Losey, sceneggiato da Harold Pinter, a "Una bella grinta" di Giuliano Montaldo, da "Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca)" di Ettore Scola con Monica Vitti, Marcello Mastroianni e Giancarlo Giannini, a "Giochi di notte" della regista svedese Mai Zetterling che sconvolse la Mostra del Cinema di Venezia nel 1966 al punto da venire proiettato esclusivamente per la giuria e la stampa. 

Marco Ferrari