di Matteo Forciniti

Dal 2 al 4 luglio gli appassionati della Fiat 500 si sono riuniti in tutto il mondo in occasione del World Wide Meeting, un evento virtuale organizzato per la prima volta dal Fiat 500 Club Italia che ha radunato oltre 3.400 equipaggi in 22 nazioni per celebrare il 64esimo compleanno di un auto che rappresenta un pezzo di storia del Bel Paese.

Anche l'Uruguay ha partecipato all'iniziativa con un piccolo incontro svoltosi domenica mattina a Montevideo nei pressi della rambla Pocitos, uno dei luoghi più significativi della città, uno scenario ideale per ammirare la bellezza di queste vetture, dove il Club Uruguayo de Fiat 500 è intervenuto con un saluto all'evento mondiale trasmesso in streaming.

 "Per me la 500 significa continuare a mantenere quel ponte tra Italia e Uruguay che viene dalla mia famiglia". Padre cilentano e madre calabrese, il rappresentante del Club è Salvador Ciccariello che ha ricordato il suo legame speciale con il prodotto più famoso dell'azienda torinese: "La trovai per caso agli inizi degli anni novanta e riuscii a comprarla solo grazie a un prestito di mia madre. Sono stato sempre un grande appassionato di motori, averla per me continua ad essere un orgoglio. Con questa 500 ho vissuto tanti bei momenti, tanti ricordi che conservo ancora oggi come quando andavo a prendere la mia fidanzata o quando me la riparava mio padre che faceva il meccanico. Oggi la uso solo nelle occasioni speciali e, come mi piace ripetere, non arriva a 200 chilometri orari ma regala sempre 200 sorrisi a chi la vede arrivare. Spero che un giorno potranno continuare a usarla i miei figli". 

"La 500 è stata l'automobile della città, un vero e proprio simbolo degli anni del boom economico che viveva l'Italia nel dopoguerra" ha proseguito Ciccariello ripassando con gli altri presenti le tappe più importanti di una storia di successo che nasconde anche pagine poco conosciute e che riguardano ciò che avveniva tanto tempo fa in Uruguay: "Pochi lo sanno ma nel nostro paese c'era uno stabilimento nella città di Carmelo (dipartimento di Colonia) che arrivò a produrre circa 700 esemplari della famosa Fiat 500 giardiniere che venne utilizzata, tra le altre cose, per il servizio postale statale".

"Purtroppo, a causa della pandemia, abbiamo fatto un incontro con pochi presenti ma speriamo di poter tornare presto a riunirci tutti insieme" ha affermato Damian Loffiego, lontane origini venete, anche lui grande appassionato di motori folgorato dal fascino senza tempo della 500. "Abbiamo cominciato nel 2014 con un gruppo su WhatsApp e poi abbiamo deciso di fondare il Club che oggi è composto da proprietari, ex proprietari e amanti della 500. Siamo un gruppo di amici e ci aiutiamo a vicenda sui ricambi attraverso consigli e suggerimenti. Vogliamo mantenere questo pezzo di storia, una macchina che fa parte della nostra memoria. A me la 500 è sempre piaciuta, ha un qualcosa di speciale che non si può descrivere con le parole".