Con la variante Delta il vaccino Pfizer perde di efficacia e invece che proteggere al 94% cala del 30% arrivando a una protezione del 64%. Una notizia che arriva dall'Israele, dove un nuovo monitoraggio ha evidenziato questo calo di protezione dal Covid. Potrebbe essere un qualcosa di allarmante, e sicuramente da alcuni verrà trattato e concepito come tale, ma in realtà non è così. Vediamo perché.

La perdita di efficacia del 30%, triplicata rispetto al 10% di giugno, non è una cosa da poco. Ma il vaccino contro il Covid non rende immuni al 100%. Ci sono tanti casi di persone risultate positive anche dopo essersi vaccinate. Però con gli anticorpi sviluppati dopo il vaccino, il Covid lo hanno avuto in forma lieve, quasi da asintomatici insomma.

E infatti pur non prevenendo i contagi, il vaccino continua a proteggere da ricoveri e morte. Ricordiamo che il compito del vaccino è proteggere dalle conseguenze dell'infezione da Covid, conseguenze gravissime e anche mortali. E questo compito il vaccino lo sta facendo. E' questo il dato che conta.

Dopo un anno e mezzo di Covid non è il caso di fare ulteriori allarmismi. La variante Delta c'è e colpisce, così come colpiva il Covid prima che assumesse la "forma" delle varianti. L'aumento dei contagi, specialmente in Gran Bretagna per fare un esempio, è dovuto certamente a questa variante. Un aumento anche tra i vaccinati. Ma fine a se stesso visto che morti e ricoveri stanno quasi a zero. E se, restando il Gran Bretagna, l'86% della popolazione è vaccinata e non ci sono praticamente più morti e terapie intensive, vuol dire che il vaccino funziona. Anche contro la variante Delta.

Allarmarsi e creare forme di allarmismo serve a poco, meglio continuare con la cautela (nella giusta misura) e la campagna vaccinale che al momento anche in Italia sta portando a buoni risultati.