Roma: si è tenuto l'incontro tra i presidenti dei patronati più importanti, riuniti nel CePa (Centro patronati: Acli, Inas Cisl, Inca Cgil, Ital Uil).

Obiettivo del confronto l'evoluzione del ruolo di questi istituti e il passaggio di consegne alla guida del raggruppamento, che dalle mani dell'Inca, del presidente Michele Pagliaro, passa a quelle dell'Inas di Gigi Petteni.

Per tutti noi – fanno sapere dal CePa – è fondamentale affrontare tempestivamente le tematiche che ci vedono impegnati in prima linea a dare risposte alle persone: come sempre – e di più in quest'ultimo anno e mezzo – siamo stati al fianco di lavoratori e famiglie, disoccupati e pensionati, donne e cittadini stranieri, per agevolare l'accesso a diritti che spesso, altrimenti, sarebbero stati ignorati. Per questo è importante che le istituzioni ci mettano da subito in condizione di operare con modalità adeguate al nuovo contesto, dettato dal post-pandemia, che richiede flessibilità e strumenti di operatività che non ci facciano abbassare la guardia sulle misure di sicurezza per la salute e ci consentano di continuare a garantire l'impegno di solidarietà a cui non ci siamo sottratti nemmeno nei momenti più difficili dell'emergenza.

Forti dell'ampio riconoscimento che ci viene dalle persone che aiutiamo ogni giorno, confermato dal numero straordinario di pratiche patrocinate dal sistema patronati e dalla forte presenza sul territorio, vogliamo aprire un confronto costruttivo con l'Inps perché riteniamo che siano maturi i tempi per una collaborazione sinergica tra la nostra azione e l'istituto previdenziale; per quanto riguarda il ministero del Lavoro auspichiamo che si rafforzino gli importanti segnali di attenzione giunti di recente, in una prima fase di confronto, per farli evolvere verso soluzioni stabili, sottolinea il raggruppamento.

In sostanza è vitale che il lavoro di prossimità, centrale nel lavoro dei patronati, venga riconosciuto come strategico nella costruzione del welfare futuro, elemento essenziale per una rete di servizio che mette la persona al centro delle risposte che una società sana deve saper garantire a tutti, in modo equilibrato e giusto.