La regina della tv italiana Raffaella Carrà scomparsa ieri è stata un’icona popolarissima anche fuori dai confini nazionali: dalla Spagna al Sud America il suo successo è stato enorme, leggendario. Una dimostrazione di questo amore intramontabile è stata data recentemente da un film, “Explota explota”, del regista uruguaiano Nacho Álvarez che al suo primo lungometraggio ha voluto rendere omaggio alla grande artista che ha sempre venerato.

Il musical, che è basato sulle canzoni della Carrà, racconta la storia di Maria (Ingrid García-Jonsson), una ragazza piena di vita e voglia di libertà, con la grande passione del ballo che si scontra con la mentalità della Spagna franchista e reazionaria. Dopo avere abbandonato il suo promesso sposo davanti all’altare a Roma, Maria torna a Madrid per scoprire cosa vuole davvero dalla vita. Va a vivere con la sua amica Amparo (Verónica Echegui) e con un colpo di fortuna riesce a entrare nel corpo di ballo del programma di maggior successo della televisione spagnola degli anni settanta, “Las noches de Rosa”. Lì si innamora di Pablo (Fernando Guallar), figlio del temibile censore televisivo Celedonio (Pedro Casablanc), che sta seguendo le orme del padre nell’emittente televisiva.

“Explota explota” è una coproduzione tra Italia e Spagna (RTVE, RAI Cinema, Tornasol Films, El Sustituto Producciones AIE e Indigo Film) ed è uscito in Italia con il titolo “Ballo ballo”, in streaming, su Prime Video a partire dal 25 gennaio di quest’anno. Proprio in questi giorni è prevista l’uscita nelle sale cinematografiche in Uruguay che ritornano ad aprire dopo le restrizioni dovute al coronavirus.

“Raffaella è stata parte della mia famiglia perché a lei devo la mia carriera nel cinema” ha commentato il regista Nacho Álvarez a El País subito dopo la triste notizia ricordando i primi incontri. “Lei mi ha accompagnato durante tutta la mia vita fin da quando, da ragazzo, compravo i suoi dischi e i suoi libri. Quando sono andato la prima volta a Roma per parlarle dell’idea del film le ho detto che voleva essere un omaggio nei suoi confronti e lei mi ha ringraziato. Era sempre molto gentile con me, non poteva credere che qualcuno così giovane stesse facendo un film con le sue canzoni; mi diceva che potevo essere suo figlio per l’età. Aveva un’energia incredibile che riusciva a sollevare il morale a tutti. Raffaella è parte del nostro DNA come latinoamericani”.

Ma.For.