Italia fai attenzione: sei ultima per i tempi della giustizia civile. In particolar modo per quanto concerne l'ultimo grado di giudizio. È quanto risulta dall'ultimo rapporto della Commissione europea sulla Giustizia riferito al 2019. Un vero e proprio “monito” che da Bruxelles arriva, dritto dritto, fino al cuore del governo italiano impegnato, in questi giorni, proprio nella difficile riforma del vasto e variegato “pianeta giustizia” in special modo per quanto concerne il processo penale. Più facile a dirsi che a farsi. Intanto nella giornata di ieri è stato dato il via libera unanime da parte del Consiglio dei ministri alla riforma della giustizia penale, tanto attesa. La riforma del processo penale messa a punto dalla guardasigilli punta a velocizzare i tempi della giustizia e renderli compatibili con gli obiettivi del Pnrr e gli standard europei. Il pacchetto di proposte del ministro della giustizia è in Cdm per essere politicamente blindato. L'intervento è davvero molto corposo: dal reset della durata delle indagini preliminari, al 'contingentamento' della obbligatorietà dell'azione penale e al capitolo sanzioni e riti alternativi, ma soprattutto per il ritorno 'parziale' della prescrizione.