Sì, la Delta fa paura. Inutile negarlo. I dati in aumento dei contagi non possono di certo far dormire sonni tranquilli e difatti ieri il ministro della Salute Roberto Speranza ha confermato di essere preoccupato per la situazione che si sta venendo a creare, nonostante la campagna vaccinale stia proseguendo, in Italia, tutto sommato molto bene. Ospite dell’assemblea pubblica di Farmindustria, ha spiegato di essere d’accordo con l’appello lanciato dall’Oms che chiede prudenza: “La pandemia – le parole di Speranza – non è mica finita, bisogna fare grande attenzione soprattutto per quel che riguarda le varianti che sono fonte di preoccupazione”. Il ministro si è appellato nuovamente al buon senso delle persone, chiedendo di mantenere alto il livello di cautela: “Indubbiamente la situazione di oggi è migliore rispetto a quella di alcuni mesi va, ma la guardia deve restare alta”. Da segnalare che negli ultimi giorni, i dati della sorveglianza epidemiologica del Covid suggeriscono una possibile inversione di tendenza rispetto all’andamento in costante decremento registrato dalla fine di aprile in poi in tutta Italia. I dati elaborati per il periodo 1° giugno – 7 luglio dal gruppo di lavoro dell’Associazione Italiana di Epidemiologia che ha sviluppato il sistema MADE (Monitoraggio e Analisi dei Dati dell’Epidemia indicano un incremento dell’indice di replicazione diagnostica (RDt) a partire dal 20 giugno, con 11 Regioni che negli ultimi giorni hanno superato la soglia di 1, indicando una tendenza all’aumento del numero di nuove diagnosi di infezione. Come l’anno scorso, ci ritroviamo all’inizio dell’estate, dopo circa un mese dall’allentamento delle misure di restrizione, con chiari segnali di ripresa della circolazione virale, che non potrà che aumentare alla luce degli spostamenti turistici, tra regioni e da altri Paesi. Anche se l’Rdt è solo uno degli indicatori dell’attuale fase pandemica, è importante notare che finora non si è registrato un calo evidente della letalità delle infezioni e che i decessi sono diminuiti in proporzione alla diminuzione dei casi.