DI MARCO FERRARI

"Il mondo salverà la bellezza?": l'interrogativo è diventata una mostra visitabile a Castel Sant'Angelo di Roma, "Capolavori dell'archeologia: Recuperi, Ritrovamenti, Confronti", inaugurata in occasione dei vent'anni di collaborazione del Ministero dei Beni Culturali con l'Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza e la Polizia di Stato, il Centro Europeo per il Turismo Cultura e Spettacolo. Statue votive greche del periodo arcaico, crateri e vasi trafugati o esportati illecitamente e poi ritrovati dalle forze dell'ordine sono al centro della mostra aperta sino al 5 novembre nel maestoso edificio della capitale. Quella che si combatte è una sorta di "guerra invisibile" per salvare il meglio della produzione artistica, spesso oggetto di trafugamenti e furti di migliaia di pezzi originali.

La mostra è divisa in diverse sezioni, all'interno delle quali i visitatori sono accompagnati alla scoperta di storie di recuperi, salvaguardia e tutela presentate in modo narrativo e per immagini. "La scelta del materiale esposto –dicono gli organizzatori  con opere importanti attribuite ad artisti come Bruegel e Veronese e affascinanti reperti come un frammento dell'obelisco collocato a Montecitorio, frutto del lavoro svolto dal Comando TPC dell'Arma dei Carabinieri, rispecchia proprio quest'idea di percorso narrativo". Si può vedere anche il celebre cratere di Eufronio, restituito da poco e diventato simbolo del museo di Cerveteri. Una sezione è dedicata al recupero dei Beni Culturali e alle indagini che hanno permesso la restituzione di oggetti illegalmente sottratti e la loro successiva messa in sicurezza.

Nel percorso espositivo si può rilevare, come oggi, il mondo del web rappresenti un canale di diffusione e smercio di oggetti d'arte, ma anche un alleato per la loro difesa nel contrasto dei traffici illeciti grazie alla creazione di banche dati. Le opere che sono esposte sono state al centro di importanti attività di recupero e ritrovamento, grazie alle quali è stato possibile far rientrare nelle loro sedi reperti archeologici rubati e trafugati da scavatori clandestini oppure esportati illecitamente dal nostro paese. La mostra, ospitata nelle Sale di Clemente VII, di Clemente VIII, di Apollo e della Giustizia, è organizzata in nove sezioni tematiche, costruite attorno alle principali opere riacquisite e recuperate dal Comando Tutela Patrimonio Culturale dell'Arma dei Carabinieri diretto dal Generale di Brigata Roberto Riccardi. Nell'occasione sono stati presentanti anche dei sistemi di prevenzione e salvaguardia adottati dai musei e dai luoghi della cultura di appartenenza statale con il coordinamento della Direzione Generale Sicurezza del Patrimonio Culturale del MiC diretta dalla Dottoressa Marica Mercalli.

L'utilizzo delle piattaforme web, la creazione di banche dati e il monitoraggio continuo delle aste nazionali e internazionali, svolgono un ruolo molto importante, come l'intervento immediato in aree interessate da eventi sismici e altre calamità naturali, grazie all'istituzione dei Caschi Blu della Cultura. Proprio questo progetto sarà dibattuto dai partecipanti al prossimo G20 Cultura, in scena a Roma il prossimo 29 e il 30 luglio. I recenti terremoti dell'Abruzzo, del Lazio, delle Marche e dell'Umbria hanno messo in luce criticità, ma sono anche stati un ottimo campo di addestramento e il modello, d'intesa con la Protezione civile italiana e con l'UNESCO, è stato esportato in vari Paesi esteri. Forte è anche la volontà dell'esposizione di rendere fruibili per tutti le storie e il messaggio di speranza: il percorso sarà infatti arricchito da pannelli e didascalie in scrittura braille e da riproduzioni in rilievo delle opere per i non vedenti. Analizzando i diversi aspetti presentati nella mostra, si può concludere che il mondo, la nostra società civile, salverà la bellezza contenuta nei beni dell'arte e della cultura, simboli della nostra identità. Il generale Roberto Riccardi ha nuovamente accennato alla possibilità di creare un «Chi l'ha visto» dell'arte, una trasmissione televisiva dedicata all'arte trafugata. «Abbiamo già parlato con il direttore di Rai Parlamento sulla possibilità di avviare questa iniziativa con Rai Istituzioni, quindi c'è interesse» ha dichiarato Riccardi.