di Matteo Forciniti

Manca davvero poco al fallimento del progetto sulla nuova emigrazione del Comites di Montevideo, una ricerca finanziata dall'Italia con 5mila euro che ha fatto molto discutere.

A meno di un miracolo dell'ultimo momento la ricerca è destinata a tramontare definitivamente e sancire così una figuraccia per la rappresentanza dei cittadini italiani in Uruguay dato che questa doveva essere l'unica grande iniziativa dell'attuale gestione di un Comites in agonia e diviso nella consueta lotta tra le fazioni di Filomena Narducci e quella di Renato Palermo.

"Il progetto adesso è in stand by" dice a Gente d'Italia il presidente del Comites  Alessandro Maggi sapendo che il tempo stringe in attesa delle prossime elezioni degli organismi previste per il 3 dicembre. Il rischio è assolutamente concreto. "Non posso dire che è saltato definitivamente perché ancora un po' di tempo lo abbiamo ma sappiamo tutti che è molto difficile" riconosce Maggi. "I fatti sono stati esposti nella penultima seduta del Comites che si è svolta a marzo e dimostrano che c'è stato chi ha lavorato per la ricerca e chi invece ne ha ostacolato la riuscita".      

L'origine dello scontro tra i due gruppi del Comites risale al 2019 con il primo progetto affidato al sociologo Hugo Bazzi che era stato anche presentato in un incontro alla Casa degli Italiani. Tale progetto venne poi bocciato dall'organismo con l'accusa per il coinvolgimento del patronato Inca (di cui lo stesso Palermo è il responsabile) e la critica al contenuto della proposta che conteneva un lavoro incentrato solo sulla vecchia emigrazione escludendo i nuovi arrivi.

Intervenendo nella riunione di marzo, Renato Palermo aveva fornito la sua versione ricordando le origini della ricerca che partiva da un "lavoro svolto nel 2018 da due ragazzi del servizio civile a cui il Ministero degli Esteri aveva consigliato di usare i fondi del Comites per poter arrivare alla conclusione della ricerca ma ciò non è stato possibile per l'opposizione di una parte del Comites".

Parlando della Farnesina, Palermo aveva fatto riferimento a Luigi Vignale (del dipartimento per gli italiani nel mondo) e Giovanni De Vita (della direzione generale per gli italiani all'estero).

"A questo punto chiederemo un chiarimento al Ministero degli Esteri che è stato tirato in ballo": questa la posizione espressa da Filomena Narducci nel corso dell'ultima seduta del Comites svoltasi il 16 giugno.

Sulla vicenda si era espressa con preoccupazione anche l'Ambasciata che a marzo, attraverso l'intervento del capo della cancelleria consolare Alberto Amadei, aveva promesso: "I soldi pubblici devono essere impiegati bene, l'Ambasciata vigilerà".