Prova di forza. Giuseppe Conte prova a prendersi il Movimento avviando le prime "purghe". Lo scrive il portale Dagospia riprendendo un articolo de Il Giornale dove si spiega come, con la tregua sullo Statuto, l'avvocato si sia ritrovato, di fatto, ostaggio dei poteri del garante rimasti nelle mani di Beppe Grillo. Da qui la mossa per rimanere al timone del M5S: liberarsi degli uomini rimasti fedeli all'ex comico, sostituendoli con gente di sua fiducia.

I primi a cadere dovrebbero essere i capigruppo di Camera e Senato. Così facendo, infatti, Conte potrebbe operare un maggior controllo sui gruppi parlamentari. La prima vittima dovrebbe essere Davide Crippa, da sempre critico nei confronti dell'ex premier. A Palazzo Madama, invece, il capogruppo Ettore Licheri è considerato un fedelissimo dell'avvocato. Tuttavia, per rispettare le procedure, anche lui dovrebbe farsi da parte.

Lo scontro vero, però, è spostato alla Camera dove Crippa, lo scorso mese, è balzato all’attenzione delle cronache per non aver firmato l'assunzione dell'ex portavoce del premier Rocco Casalino. Come se non bastasse, l'attuale capogruppo dei 5Stelle non ha mai fatto mistero di essere vicino a Grillo e, tra l'altro, è anche considerato troppo "tenero" nei confronti di Draghi.

E qui la ragione si fa politica perché Conte vorrebbe un "duro" alla Camera per difendere la legge Bonafede. E dunque, più che di colombe, avrebbe bisogno di colonnelli. Come se non bastasse, c’è anche la partita delle nomine Rai da chiudere e qui il braccio di ferro, l’ex premier, deve vincerlo con Luigi Di Maio.