Ma è vera pace quella siglata tra Conte e Grillo? E soprattutto: durerà? Se lo chiedono in tanti, nelle file del Movimento, dove i dubbi serpeggiano e i mugugni si sprecano. Galeotta fu una foto, postata ieri, sul proprio profilo Fb, dal Garante del M5S, con la frase "E ora pensiamo al 2050!". L'immagine mostra il fondatore e l’ex premier seduti al tavolo del ristorante di Marina Di Bibbona (Livorno), mentre parlano sorridenti e tranquilli. Lo scatto, emblematico, sigilla l'incontro della rinnovata armonia tra l’ex comico e il leader in pectore del Movimento, dopo le turbolenze dei giorni scorsi. Insomma: i due sembrano aver ritrovato l'intesa. Questo almeno all'apparenza. Perché sì, spifferi e rumors parlano di fuochi che covano, belli vispi, sotto la cenere di un'intesa che promette di essere solo apparente. In ballo, d'altronde, non bisogna dimenticarlo, c'è sempre il controllo di un partito, quello pentastellato, che pur essendo sprofondato in termini di consensi, rimane pur sempre la quarta forza - secondo i sondaggi - del Paese, alle spalle di Lega, FdI e Pd. Un "controllo" che Giuseppe Conte, da sempre avverso a forme di diarchia, non vorrebbe dividere in alcun modo con nessuno. A maggior ragione con Grillo. Il quale però, avocando a sé il ruolo di garante e dunque di leader “politico” del Movimento, non pensa affatto di mettersi da parte. Da qui le mosse di Conte. L'avvocato pugliese, pur di non rimanere ostaggio dei poteri del fondatore, rimasti saldamente nelle mani dell’ex comico, sarebbe pronto a dare il via alla stagione delle purghe, liberandosi degli uomini rimasti fedeli a Grillo, a partire dai capigruppo di Camera e Senato, sostituendoli con gente di sua fiducia. In tal modo, gli sarebbe garantito un maggiore e più diretto controllo sull'operato dei gruppi parlamentari. Più facile a dirsi che a farsi, considerando l’ostinazione di Grillo a non voler mollare il timone della barca. D'altronde, non era stato proprio il garante a dire di Conte che “non aveva visione politica, né capacità manageriale”? Insomma: la sensazione è che i due leader pentastellati si stiano solo studiando, come due pugili al centro del ring, pronti a suonarsele di santa ragione. A dare peso e sostanza a questa “sensazione”, c'è un dato che potrebbe insinuare più di un dubbio sul fatto che l'accordo tra il garante e l'ex presidente del Consiglio sia stato totalmente raggiunto: sul blog di Grillo, come primo post, compare, infatti, ancora il clamoroso "j'accuse" dal titolo "Una bozza e via", che il fondatore del Movimento indirizzò a Conte nel giorno del clamoroso strappo. Come a voler dire: pace o non pace, non ritiro quello che ho detto. Intanto adesso, in attesa di capire quanto durerà la tregua e chi dei due, eventualmente, la spunterà sull'altro, c'è una prima scadenza da rispettare: la votazione sul nuovo Statuto. Una volta trascorsi i fatidici 15 giorni previsti dall'attuale regolamento gli iscritti saranno, infatti, chiamati ad approvarlo sulla nuova piattaforma SkyVote Cloud.