di Matteo Forciniti

Il Ministero della Salute Pubblica uruguaiano ha annunciato ieri che tutti coloro che hanno ricevuto il programma completo del vaccino cinese Sinovac contro il covid-19 potranno ricevere nei prossimi mesi una terza dose di Pfizer per rafforzare l’immunità. L’annuncio del Ministero è stato dato sulla base delle raccomandazioni della commissione sui vaccini che consiglia il governo. “La somministrazione della terza dose con Pfizer” - si legge nel comunicato- “verrà organizzata in maniera scaglionata almeno 90 giorni dopo aver ricevuto la seconda dose del vaccino Coronavac e le prenotazioni si apriranno prossimamente”.

Sinovac è attualmente il vaccino maggiormente distribuito in Uruguay dato che Pfizer è riservato solo al personale sanitario e pochissime sono state le dosi di AstraZeneca ricevute nell’ambito del meccanismo Covax dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Da tempo si dibatte sull’efficacia e la durata del vaccino Sinovac che presenta risultati diversi negli studi eseguiti anche se tutti suggeriscono il calo considerevole nella prevenzione dei casi gravi e della morte. Secondo un ultimo studio cinese non sottoposto a una revisione esterna, gli anticorpi generati da questo vaccino scendono sotto la soglia considerata minima dagli scienziati sei mesi dopo la seconda dose nella maggior parte dei riceventi, ma una terza dose può riportarli rapidamente a livelli ottimali. Le stesse autorità cinesi, tempo fa, avevano parlato della possibilità di una terza dose per aumentare l’efficacia.

La decisione del governo uruguaiano è arrivata subito dopo un altro annuncio dato martedì che riguarda le persone immunodepresse e con diverse patologie che potranno avere a disposizione una terza e addirittura una quarta dose del vaccino contro il covid-19. A quasi cinque mesi dall’inizio della sua campagna di vaccinazione, l’Uruguay oggi ha il 72% della sua popolazione inoculata con almeno una dose, mentre il 61% ha il ciclo completo con entrambe le dosi. Si tratta di uno dei più alti tassi al mondo che hanno portato negli ultimi due mesi a un forte calo di contagi, decessi e ricoveri in terapia intensiva. 5941 è il numero totale di morti accumulate in un anno e mezzo di pandemia mentre attualmente ci sono 2404 positivi di cui 77 casi gravi in terapia intensiva.