Non smette di far discutere l'attacco informatico che dal primo agosto scorso, ha messo ko i siti della Regione Lazio, bloccando anche il portale per le prenotazioni dei vaccini anti-Covid. Ebbene, secondo l'assessore alla Salute Alessio D'Amato, tale blitz sarebbe nato "dalla violazione dell'utenza di un dipendente in smartworking".

La vulnerabilità, secondo l’esponente della giunta Zingaretti, avrebbe quindi consentito agli attaccanti di "criptare anche il backup dei dati". Ieri intanto la procura di Roma ha deciso che a indagare sul caso del “ransomware” che ha colpito il centro elaborazione dati regionale, non ci saranno solo i magistrati, ma anche il pool dell'antiterrorismo che sarà a loro affiancato.

I reati su cui si sta muovendo piazzale Clodio nel procedimento - aperto contro ignoti – sono i seguenti: accesso abusivo a sistema informatico, tentata estorsione, danneggiamento di sistemi informatici aggravati dalle finalità di terrorismo.