Di ALESSANDRO MORSELLI

Assistiamo ogni giorno a una confusione parecchio estesa per l’utilizzo indiscriminato dei termini crescita e sviluppo, come se assumessero lo stesso significato. Non è proprio così. Il termine crescita non può essere utilizzato come sinonimo di sviluppo, poiché quest’ultimo è un concetto più ampio di quello di crescita. Quando si parla di crescita il riferimento è all’aumento della ricchezza di un paese, di solito misurata tramite il Prodotto Interno Lordo (PIL). Mentre lo sviluppo riguarda un processo di trasformazione di un paese, di tipo economico, sociale e istituzionale, in grado di migliorare il livello di benessere della popolazione e condurci verso condizioni di vita migliori. Certamente se un paese si sviluppa significa che sta crescendo, vale a dire che il suo PIL si sta incrementando. Ma ciò non è soddisfacente, poiché il termine sviluppo include anche un aumento del livello di dotazione sociale e culturale di un paese. Quindi, lo sviluppo è un concetto più complesso di quello della crescita, poiché oltre alle grandezze economiche (PIL), si riferisce pure ai cambiamenti sociali e istituzionali di un sistema economico. Alla luce di quanto predetto il dopo pandemia necessita di crescita o di sviluppo? La crisi ha prodotto cambiamenti permanenti nella struttura dell’economia e nel comportamento delle imprese, dei lavoratori, delle famiglie e dello Stato, accelerando la transizione verso un’economia digitale e più verde. Il rilancio si presenta come un’importante opportunità per costruire un modello di sviluppo differente e più sostenibile, al fine di sottrarsi a modelli di crescita, produzione e consumo del passato e adattare il mercato del lavoro e il sistema di welfare. Per quanto riguarda l’Italia, per esempio, è necessario strutturare le politiche di intervento non solo per superare la pandemia, ma anche per risolvere i problemi strutturali responsabili della bassa crescita negli ultimi due decenni. Le misure adottate di distanziamento sociale hanno modificato l’architettura dell’offerta e della domanda, pertanto individui e imprese capaci di adattarsi al mutato scenario economico e sociale avranno l’opportunità di riprendersi più velocemente. Il processo di riallocazione delle risorse verso i settori a più alta intensità di conoscenza è un paradigma di crescita economica che apre le porte a quei processi di trasformazione di tipo economico, sociale e istituzionale che conducono verso condizioni di vita migliori rispetto a quella vissuta in precedenza. Si tratta dello sviluppo economico, ciò che necessita l’era post-pandemia.