di ROBERTO ZANNI

Almeno adesso ci sono alcuni gruppi di lavoro di diverse agenzie governative che stanno studiando la creazione di un nuovo sistema che sarà pronto quando, finalmente, l'amministrazione Biden deciderà di riaprire le proprie frontiere ai cittadini italiani ed europei in particolare. Non c'è ancora una data (la variante Delta non aiuta) si spera presto, ma quando verrà annullato il Travel Ban chi entrerà negli Stati Uniti lo potrà fare solo se completamente vaccinato. Una soluzione preannunciata da un funzionario della White House e che potrà beneficiare in particolare le decine di migliaia di cittadini italiani ed europei che negli USA ci vivono, lavorano e pagano le tasse, ma che da 17 mesi sono bloccati negli Stati Uniti: non prigionieri, ma ancora oggi chi varca (o l'ha già fatto) la frontiera in uscita non ha più la possibilità di rientrare (a meno di casi eccezionali). Un problema che è stato sottolineato anche dai media americani: a cominciare da USA Today che ha raccontato casi di inglesi come di italiani, austriaci, brasiliani, canadesi. Con l'Europa che ha già riaperto le proprie porte agli americani, gli italiani negli Stati Uniti invece per vedere i propri familiari da 17 mesi devono solo affidarsi alle video-chiamate: lasciare gli USA senza avere la certezza di poterci tornare in tempi brevi, per tantissimi connazionali, potrebbe significare perdere innanzitutto il lavoro per avere il quale ci si è sacrificati tanto. Se finora, ufficialmente, non ci sono state proteste negli Stati Uniti come in Italia, se non qualche lettera per evidenziare il problema, probabilmente nemmeno letta a cominciare da quella ricevuta dalla House Speaker Nancy Pelosi, ora c'è almeno la speranza che presto si possa ritornare a una situazione di quasi-normalità. Intanto c'è il Canada che da lunedì riaprirà ai cittadini americani e ai residenti se completamente vaccinati, mentre la luce verde per gli altri Paesi scatterà il 7 settembre. Adotteranno un piano simile anche gli Stati Uniti? Prima di poterlo fare diversi sono gli ostacoli da superare. Non solo per decidere quale prova sarà richiesta per la vaccinazione effettuata, ma anche se saranno accettati quei vaccini autorizzati in alcune nazioni, ma non negli Stati Uniti come ad esempio AstraZeneca. L'aspetto che al momento presenta le problematiche maggiori riguarda le prove che i viaggiatori presenteranno: dovranno essere elaborate in maniera rapida ed efficace senza causare grandi code agli aeroporti come ai valichi di terra. E in aiuto potrebbe venire ancora il Canada il cui governo ha adottato una app 'ArriveCAN' che consente di scaricare i dati del passaporto come quelli relativi alle vaccinazioni rilasciando poi come ricevuta un codice digitale che, mostrato ai funzionari della dogana, rapidamente permette di verificare se il possessore è autorizzato ad entrare nel Paese. 'Arrive CAN' non solo velocizza l'elaborazione dei dati, ma permette, in caso di necessità, anche il tracciamento. In questo momento gli Stati Uniti non hanno nessun sistema digitale nazionale per l'elaborazione dei registri delle vaccinazioni dei viaggiatori: l'amministrazione Biden ha lasciato alle compagnie aeree e altre aziende il compito di trovare una soluzione. Quasi una cinquantina di compagnie aeree abilitate ai voli internazionali hanno adottato il Travel Pass, mentre British Airways e American Airlines hanno puntato su una soluzione alternativa VeryFLY (e funziona alla perfezione). Ma c'è anche un altro aspetto che mette in risalto l'approssimazione usata finora dall'amministrazione Biden secondo i dati forniti dalla Brown School of Public Health. Infatti se da una parte, appunto come certificato, il divieto d'ingresso riguarda anche viaggiatori stranieri provenienti da nazioni con tassi inferiori di infezione rispetto proprio agli USA, dall'altra parte alla frontiera con il Messico regna il caos più assoluto e lì il COVID è davvero fuori controllo. Solo a McAllen, in Texas, uno degli epicentri della crisi degli illegali, la scorsa settimana sono stati riportati 1500 casi di positività su 7000 test effettuati.