Tra i massimi monumenti, perfino la muraglia cinese potrebbe essere rasa al suolo dalle armi moderne. Rimane invece Indistruttibile “il gioco dei muri di gomma” innalzati dai residenti in Piazza della Farnesina numero 1. Sprezzante del pericolo, il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, con animo superiore a ogni logica e realtà, continua a combattere contro i mulini a vento per proteggere i diritti del popolo di quasi 8 milioni di cittadini sparsi nel globo e dei 150 milioni di “italici”. Ma i risultati sono sempre gli stessi. Fallisce ogni salto con l’asta per superare le flessibili pareti protettive delle feluche. Non porta ad alcun successo la rincorsa a testa bassa per sfondarle con gli elmetti barbari coronati da corna puntute. 

L’ultima riprova di inutilità della persistenza della ragione sta nella recentissima assemblea plenaria, convocata dal CGIE il 4 agosto scorso. L’obiettivo era di parlare con il sottosegretario Benedetto Della Vedova della prossima Caporetto delle elezioni per il rinnovo dei Com.It.Es. e cercare di trovare una soluzione che rispetti, appunto, la realtà dei fatti e la logica delle conclusioni che ne derivano. Ci siamo collegati in migliaia allo streaming della videoconferenza sul sito FB del CGIE. Abbiamo assistito in migliaia al totale disprezzo dei consiglieri eletti, che operano in regime di puro volontariato, e allo scempio delle regole politiche da parte degli interlocutori. Bisogna dire che a questa vergogna non sono rimasti estranei nemmeno alcuni membri del CGIE, interessati soltanto a proteggere il proprio orticello di prebende in patria oppure i lauti contributi a dubbi progetti da realizzare fuori. La relazione d’apertura di Schiavone è stata ampiamente informativa come sempre. Si è sentito forte e chiaro il suo richiamo al rispetto per una “vera cittadinanza” degli italiani all’estero e all’applicazione della legge istitutiva del CGIE, che impone il coinvolgimento del Consiglio in tutte le decisioni che riguardano emigrati ed expat, ivi compresa la Cabina di Regia del MAECI per l’organizzazione delle consultazioni. La sua ultima affermazione, corretta quanto concreta, è stata: “Nelle condizioni date, il rinvio delle elezioni all’anno prossimo rappresenta il minore dei mali”. Tiriamo il fiato, pronti ad ascoltare il sottosegretario Benedetto Della Vedova che ha la delega per gli italiani all’estero. E ci cascano le braccia! Scegliamo fior da fiore: “Sono già convinto dell’importanza delle rappresentanze”; “C’è una riunione al Senato cui devo partecipare fra pochi minuti”; “Ho ascoltato relazioni, pareri diversi, Com.It.Es. e Commissioni parlamentari”; “Riepilogo alcuni punti salienti poi dò la parola al Ministro Vignali per la relazione di governo”?!. E conclude: “In assenza di un’azione del Parlamento, la legge vigente impone – e io confermo – che le elezioni si terranno il 3 dicembre”. Prima di andarsene senza ascoltare alcun intervento, Della Vedova legge alcune frasi accuratamente preparate dalla volpe argentata che governa la DGIT e sta costruendo la propria fulgida carriera futura sulle macerie delle rappresentanze. Com.It.Es. e CGIE sono diventati troppo fastidiosi, perché pretendono di assolvere appieno ai propri doveri di protezione dei diritti degli italiani fuori d’Italia, nel vuoto creato dall’inanità della riserva indiana dei parlamentari eletti all’estero. La cosiddetta Relazione di Governo, scritta e letta dal Direttore Vignali, è formalmente giustificata dall’errore di partenza insito nell’unico punto all’odg: “Rinnovo dei Comitati degli Italiani all’Estero e le implicazioni sulla rete diplomatico-consolare”. Per 55 minuti Vignali legge le pedisseque ed esaustive risposte alle mille domande che gli sono giunte dal mondo. Anch’egli sa bene che voterà al massimo il 2% degli aventi diritto, con la pandemia che infuria, i Consolati semi-chiusi se non chiusi del tutto, la mancanza di personale, l’assenza di informazione precisa e uguale ovunque, le norme sull’opzione inversa e il malfunzionamento del portale FastIt. In questo modo il MAECI avrà ottenuto quello che desidera: rendere risibili gli organismi che si vanno a rinnovare. Nel dibattito che segue. quasi tutti ringraziano il DGIT e presentano gli stessi casi spiccioli cui Vignali ha già risposto. Si alza una sola voce a contrastare il “rimpallo fra Governo e Parlamento”, fomentato dal superiore Ministero e ripetuto a memoria da Della Vedova per impedire il rinvio. La voce isolata e perseverante, molto sgradita a cortigiani e opportunisti, ricorda che l’Art. 77 della Costituzione recita: “…in casi straordinari di necessità e urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge…”. Si tratta del decreto legge, strumento con cui tutti i Governi con una maggioranza incerta hanno legiferato per anni. I casi straordinari di necessità e urgenza ci sono tutti, ma se a Mario Draghi non arriva una precisa richiesta di rinvio delle consultazioni da parte dei deboli politici al vertice del MAECI, ammaestrati dalla Casta farnesinica, il gioco alla distruzione vincerà e rimarranno sul campo soltanto le spoglie inerti dei diritti garantiti dalla democrazia anche ai cittadini italiani all’estero.    

Carlo Cattaneo (1801 – 1869)