La tragedia dei migranti, soprattutto dai paesi musulmani, in Italia, pare non finire mai. Al contrario, é in aumento il numero e preoccupa sempre di più le nostre autoritá. Gli sbarchi sono continui e aumenteranno ancora. Sono gli addetti ai lavori, tutti d'accordo, ad affermare con fatti e non parole, questo crescente fenomeno e, purtroppo, questa previsione si consolida tutti i giorni. 

L'ultima grossa ondata è di oltre 350 migranti, soprattutto per le condizioni meteorologiche favorevoli. Provengono per la maggior parte dalle coste di Tunisia e Libia. Secondo le autorità e appunto con le temperature più miti, saranno sempre di più. Le Ong fanno la loro parte, ma, a questo punto, dovrebbe essere la Politica a farsi avanti e risolvere problemi con leggi e disposizioni drastiche. 

Il dossier é giá sul tavolo del Premier Draghi de é inevitabile intervenire, mentre le statistiche sono sempre più preoccupanti. 

Fra novembre 2020 e febbraio 2021, l'aumento di arrivi è stato dell'81% ed è cosí che i numeri del ministero dell'Interno dicono tutto. 

Gli sbarchi dal 1° gennaio al 18 febbraio 2020 erano stati 2.065; quest'anno siamo già a 2.696 con un aumento del +30,5%. Dalle coste libiche nel periodo 1° novembre 2020-18 febbraio 2021 sono arrivati 4.807 migranti: a distanza di un anno, nello stesso periodo, siamo a +81%. Le navi sulle coste libiche hanno soccorso 1.859 migranti nel 2020 e 2.233 dal 1o gennaio 2021. Ci sono molte polemiche sul numero di persone soccorse dalle autorità libiche e tunisine: comunque molti Stati, intanto, cominciano a riconoscere la legittimità del Jrcc (Joint rescue coordination centre), centro di coordinamento del soccorso di Tripoli, da dove si controlla il maggior numero di sbarcati in Italia.

Per questa emergenza sono in campo nove amministrazioni dello Stato Italiano; il Viminale, innanzitutto, con il dipartimento Libertà civili e quello di Ps, in particolare la direzione centrale, la Polizia delle frontiere, responsabile per legge del coordinamento del contrasto all'immigrazione irregolare, il ministero degli Affari Esteri, la Guardia Costiera tramite la Marina Militare, il Ministero della Difesa, il ministero delle Infrastrutture, la Guardia di finanza, oggi unica polizia economica e finanziaria del mare, l'Aisi (agenzia informazioni e sicurezza interna) e l'Aise (agenzia informazioni e sicurezza esterna). Inoltre sono in allerta le procure della Repubblica e la Dna (direzione nazionale antimafia e antiterrorismo) guidata da Federico Cafiero de Raho. 

Le sfide del nostro governo per quanto riguarda questa contingenza sono enormi. Ciò che vuole l'Italia è inserire la parola «obbligatorio» nella definizione del meccanismo di redistribuzione degli immigrati soccorsi, qualcosa che pare più che logico. Luciana Lamorgese, Ministro dell'Interno esige anche il rinnovo del memorandum con la Libia, dato che il testo è alla quarta revisione. 

Il punto centrale per l'Italia è il rispetto nello stato nordafricano dei diritti umani violati nei centri di detenzione. Molto più difficile il confronto con la Tunisia, colpita da una crisi politica senza soluzioni prossime ed una recessione incontrollabile. Non si esclude che l'esecutivo di Mario Draghi possa correggere la politica dell'immigrazione. Con la nuova maggioranza formata con la Lega e Forza Italia, questo fatto è sempre più vicino. La pressione per il governo italiano e tutte le nostre autorità è molto elevata e non si scarta che, molto presto, venga cambiata e approvata in Parlamento, una nuova politica immigratoria seria, soprattutto se questo fenomeno continuasse in aumento.

STEFANO CASINI