Mario Draghi e Sergio Mattarella insieme fino al 2023. A ventilare questo scenario, rilanciato anche dal portale Dagospia, ci pensa un articolo de “Il Foglio”, in cui si riporta una lunga dichiarazione di Lionel Barber, ex direttore del Financial Times. Costui, in sostanza, avrebbe rivelato ciò che gli “europoteri” mormorerebbero da tempo in gran segreto: vale a dire che la durata e l'esito dell'attuale governo italiano non sono importanti solo per il Belpaese, ma anche per l'Europa. E che un buon utilizzo dei fondi previsti dal Recovery potrebbe aiutare ad abbattere le resistenze dei Paesi del Nord Europa sull'emissione di debito comune. Insomma: da questo punto di vista, l'Italia fornirebbe un buon banco di prova per la tenuta del sistema Ue.

E per questo a Bruxelles si farebbe il tifo per il tandem Draghi-Mattarella. Tra l’altro Barber si è detto "positivamente sorpreso" dall'impatto dell’ex numero uno della Bce sulla politica italiana e continentale. Il suo ottimismo, riporta Dagospia, fotografa il sollievo di tanti osservatori internazionali che si augurano che quest'esperimento possa durare il più a lungo possibile. L'ex direttore del FT ha precisato di non avere alcuna voglia di "interferire nella politica" di casa nostra, tuttavia lo scenario da lui preferito sarebbe la permanenza di Draghi a Palazzo Chigi fino al 2023 seguita dalla sua elezione al Colle. Sì, perché Draghi "sarebbe ideale per fare il Capo dello Stato, un incarico che gli consentirebbe di esercitare il potere anche se in modo molto diverso rispetto a oggi.