di SANDRA ECHENIQUE
E' stato il primo modello della Maserati a portare il nome di un vento: Mistral. Ma è stata anche un'auto che sotto il cofano aveva un motore che dal 1954 al 1960 aveva conquistato otto GP di Formula 1, grazie a Manuel Fangio. Ne furono realizzati poco meno di un migliaio di esemplari, 125 dei quali per la versione spider. Uno di questi era a Monterey, in California, per il celeberrimo Concorso Italiano, l'appuntamento principe del calendario dedicato alla storia delle auto made in Italy. E la due posti Maserati Mistral Spider del 1965 in passerella ha battuto tutta la agguerrita concorrenza per aggiudicarsi l'edizione 2021 del concorso di bellezza.
Perchè il Concorso Italiano, inserito nell'ambito del Monterey Car Week,  ormai da alcuni decenni raccoglie sul green del Bayonet and Black Horse Golf Club di Seaside il top delle case automobilistiche italiane. Così sfilando davanti a 4500 appassionati (numero inferiore alla norma per le ristrettezze dovute alle misure anti-COVID) la Maserati ha incantato giuria e pubblico, e superato una concorrenza formata da 560 modelli. Collezionisti, tra i più prestigiosi, hanno portato i loro gioielli in California per cercare di conquistare il 'Best in Show' il premio più ambito che alla fine è finito alla casa del tridente rappresentato per l'occasione dai proprietari della Mistral George e Bobbie  Andreini. Era il novembre 1963 quando per la prima volta il modello della Maserati fece la sua apparizione al Salone Internazionale dell'Automobile di Torino.
Un gioiello uscito dalla matita di Pietro Frua, designer che tra gli anni '50 e '60 divenne famoso in Italia, ma prima di sbarcare alla Maserati, si fece conoscere per la 1100C Fiat, sempre in versione spider, la sua specialità. Fu anche costruttore e la sua azienda la vendette poi alla Carrozzeria Ghia dove poi divenne capo designer. Quindi Renault con la Floride, ma fu anche l'ispiratore della Volvo P1800. Nato a Torino il 2 maggio 1913, morì il 28 giugno 1983. E la sua inventiva, il suo stile spider così unico, a distanza di quasi sessant'anni dalla creazione della Mistral ha incantato ancora una volta una giuria poi tra le più speciali che si possono trovare nel mondo dei concorsi di bellezza dedicato alle auto di un tempo. Ma accanto alla creatura di Pietro Frua, si sono visti sugli oltre 5000 metri quadrati espositivi diversi modelli che hanno lasciato una impronta indelebile nella evoluzione dell'auto non solo italiana, ma di tutto il mondo.
Perchè Concorso Italiano ogni anno è anche l'occasione per celebrare e ricordare alcuni dei modelli più iconici nella storia dell'automobile: così in questa edizione si è celebrata l'Alfa Romeo Giulietta Sprint nelle versioni 2000 e 2600, poi ancora è apparsa la Montreal, una 2+2 sempre della Casa del Biscione, che fu prodotta tra il 1970 e il 1977, quindi si è passati ai compleanni di alcuni modelli straordinari. Dal secolo della Lancia Lambda, che nel 1922 divenne un'auto altamente innovativa voluta da Vincenzo Lancia, poi il mezzo secolo della Pantera DeTomaso, quindi un'altra Maserati famosa, sempre della linea 'vento', la Bora e la Countach (uscita nel 1974 ) ma il cui prototipo fu presentato nel 1971, una pietra miliare della Lamborghini (una nuova versione sarà disponibile dal 2022) che nell'occasione ha festeggiato anche i 31 anni dalla prima volta di una Diablo.