Ma se l’Oms è contraria in questo momento all’inoculazione del terzo vaccino perché la priorità è prima mettere in sicurezza anche i Paesi più poveri ancora senza sieri, in Italia quale è la scuola di pensiero? Per farci un’idea, bisogna rifarsi alle parole dell’epidemiologo Gianni Rezza, intervistato dal ‘Corriere della sera’.

Secondo il direttore generale della Prevenzione sanitaria presso il Ministero della Salute è giusto programmare i prossimi richiami, “da effettuare in maniera graduale, sulla base delle necessità e delle evidenze scientifiche”. Ci sono però ancora delle domande a cui bisogna dare una risposta.

La più importante è: “Quanto dura l’immunità conferita dai vaccini?”. Sul punto Rezza spiega: “Non sappiamo ancora del tutto rispondere, visto che il follow-up delle persone vaccinate è ancora troppo breve. Sembra però che, anche se gli anticorpi neutralizzanti tendono a scendere nel corso del tempo, le risposte cellulari e la memoria dell’incontro con l’antigene virale persistano più a lungo di quanto si pensasse".