Gente d'Italia

Il Ca’ Moro è affondato, ma i ragazzi down che ci lavoravano riavranno il loro ristorante galleggiante

di Franco Esposito

Ormeggiato di fronte alla statua dei Quattro Mori, il  Ca' Moro ai è imporivvisamente inabissato. É affondata la barca-ristorante gestita da dieci anni da una cooperativa speciale. Finita sottacqua alla Darsena Vecchia di Livorno, ha seminato sgomento e disperazione in quei giovani con la sindrome di Down che a bordo avevano trovato lavoro e integrazione. Un meraviglioso sogno spezzato. 

Spezzato o finito il sogno dei ragazzi speciali? Interrotto: è scattata una gara di solidarietà, il sogno non deve morire. Livorno farà di tutto per ridargli la vita. La città si mobilita per rifare il ristorante dei ragazzi speciali e restituire al magnifico gruppo nuove speranze e nuove certezze. Il sindaco Salvetti si è impegnato immediatamente nell'organizzazione di un concerto di solidarietà all'ippodromo Caprilli. Millecinquecento posti, dieci euro il costo del biglietto d'ingresso, il sold out è assicurato. "Rinunciare a questa realtà sarebbe una perdita troppo grande per tutta la città.

Le parole del sindaco sono pienamente condivise dall'affetto e dalla solidarietà di artisti, personaggi della politica e dello sport e comuni cittadini. Attesa l'adesione di Massimiliano Allegri e di Giorgio Chiellini, livornesi purosangue, doc. Come donatore si è già offerto un altro famoso livornese, il regista Paolo Virzì. Ha assicurato che non si tirerà indietro Antonino Cannavacciuolo, il famoso chef campano, marchio di ristoranti in alcune città italiane. A bordo della Ca' Moro trascorse una settimana con la troupe televisiva della popolare e seguita rubrica "Cucine da incubo". 

Nella città di Modigliani si avverte il senso di una spontanea grande partecipazione alla sfortunata vicenda che ha colpito al cuore il sogno di ragazzi speciali. 

Il Ca' Moro, la barca ristorante, sarebbe affondata per palese usura dei materiali. Riportarla su, ripararla e rimetterla in funzione? É una delle ipotesi, ma non la più concreta. Il progetto di rifarla nuova e più bella pare comporti una spesa di centomila euro. La cifra che il sindaco si propone di mettere insieme con donazioni e iniziative di vario genere a sfondo ovviamente benefico. Livorno vuole farcela. 

La prua, con la cucina e il piccolo balcone del bar, è finita sott'acqua nel giro di poche ore. "La barca è affondata e con lei è affondato il sogno che abbiamo coltivato per dieci anni", si dispera Daniele Tornar, medico di famiglia e fondatore della cooperativa sociale Il Parco del Mulino. Il sogno di cui parla era quello di trasformare un vecchio peschereccio in un ristorante di pesce, gestito da uno staff fuori del comune. Quattro giovani camerieri con sindrone di Down, affiancati da due cuoche bravissime e un caposala. Il sogno si è avverato nel 2011. A bordo, al momento dell'affondamento del ristorante galleggiante c'erano le due cuoche e il caposala. 

Un pugno nello stomaco, per Daniele Tornar e dello staff, compresi ovviamente i quattro camerieri speciali, con un cromosoma in più, l'affondamento del Ca' Moro. A bordo del peschereccio hanno imparato a servire ai tavoli, a versare il vino, a diventare una perfetta brigata di sala. Alla brutta  notizia ci sono rimasti molto male, si sono visti privare di qualcosa a cui tenevano moltissimo.  

Il Ca' Moro era un regalo di una Onlus di Parma. Tornar, lì per lì perplesso: che ce ne facciamo di una barca di venticinque metri? Poi, la meravigliosa idea di poter impiegare quattro ragazzi speciali in un posto unico. "Abbiamo portato il peschereccio a Livorno e trovato due cuoche meravigliose, è così che è nato tutto". La fama del Ca' Moro ha varcato nel tempo i confini della Toscana. Online si leggono centinaia di recensioni entusiaste. Poi, il lockdown, la chiusura e la riapertura con una grande voglia di ripartire alla grande. Fino a venerdì scorso. 

Sui social, di ora in ora, si moltiplicano messaggi di vicinanza. É come se fosse affondato un pezzo dell'anima di Livorno. Da venerdì, a centinaia, i livornesi si affacciano come in pellegrinaggio in piazza del Pamiglione, davanti alla statua dei Quattro Mori, per vedere il Ca' Moro affondato all'improvviso. L'appello a una colletta nei negozi e già partito; l'associazione ha aperto una sottoscrizione con l'ambizioso fine di arrivare a centomila euro su Go Fund. 

Gianni Pietra Caprina, uno dei quattro camerieri speciali della brigata,  ha rischiato l'infarto dopo essere andato anche lui a vedere il peschereccio affondato nell'acqua della Darsena Vecchia. "Era il mio posto di lavoro, il mio primo posto. Spero che tutti i toscani ci diano una mano". 

Livorno è pronta a dare entrambe le mani. Risponde sempre e sarà così anche per il Ca' Moro. Dicono Daniele Tornar e Marco Paoletti, le anime e il cuore della cooperativa sociale Il Parco del Mulino: "La cosa fondamentale è ripartire. Questi ragazzi avevano trovato la loro casella al Ca' Moro, è importantissimo". Livorno ne è consapevole, non cè bisogno di dirle altre parole e aggiungere la necessità di ulteriori appelli. 

Il ristorante galleggiante alla Darsena Vecchia rivivrà. Rinascerà e con esso il sogno ora spezzato di ragazzi speciali con un cromosoma in più. Diamo a Livorno il tempo necessario per portare avanti questo progetto di enorme valenza umana. 

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