DI GIOVANNA CHIARILLI

Continua l'indagine de La Gente d'Italia sull'attività degli eletti alla circoscrizione Estero. Dopo i 12 deputati presenti alla Camera, conosciamo cosa hanno prodotto in questi anni i 6 Senatori, quali gli incarichi all'interno delle Commissioni, e anche eventuali "cambi di casacca", grazie alle informazioni sui loro profili che compaiono su www.senato.it. Difficile riuscire a citare ogni incontro con la comunità, ogni comunicato stampa, le notizie affidate ai social, gli interventi in Aula o in Commissione, ma almeno cercheremo di capire quali proposte legislative e atti hanno presentato e, soprattutto, quanto tempo hanno speso sugli ambitissimi scranni del Parlamento per far sentire la voce dei loro elettori. E, come abbiamo già scritto, se per errore non verrà citato un risultato importante per la comunità all'estero, queste pagine sono a disposizione per ogni eventuale rettifica.

Sen. Raffaele Fantetti

Il Senatore Raffaele Fantetti (Roma, 1966) già nel 2008 si candida alla ripartizione Europa nelle liste del Popolo della Libertà risultando il primo dei non eletti; riesce ad entrare al Senato (nel 2010) "grazie" alle dimissioni di Nicola Di Girolamo in seguito alle contestazioni (e i ricorsi dello stesso Fantetti, il primo presentato nel maggio del 2008), tra l'altro, di "falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla sua identità" e "falsità in atti destinati alle operazioni elettorali" in considerazione che non possedeva il requisito della residenza all'estero - in Belgio per la precisione - come allora prevedeva la legge sul voto per gli italiani all'estero, senza dimenticare le accuse di associazione per delinquere in merito ad una inchiesta sulla 'ndrangheta. 

Torna a candidarsi nel 2013 ma i voti di preferenza non sono sufficienti per farlo rientrare nelle stanze di Palazzo Madama. Ritenta nel 2018 con la lista "Salvini-Berlusconi-Meloni" e diventa uno dei 6 senatori della circoscrizione Estero. Ad oggi, diversi sono stati i "ripensamenti": fino all'11 ottobre 2020 ha fatto parte del Gruppo Forza Italia Berlusconi Presidente-UDC; del Gruppo Misto dal 12 ottobre 2020 al 25 gennaio 2021 (MAIE), è stato quindi uno dei "Responsabili" che lo scorso gennaio erano pronti a sostenere il Governo Conte (dal 15 gennaio 2021 la componente ha assunto la denominazione MAIE-Italia 23); il 26 gennaio aderisce al Gruppo Europeisti-MAIE-Centro Democratico, fino al 29 marzo 2021. Infine, passa al Gruppo Misto e il 6 maggio entra in quota Cambiamo.

Per riepilogare: nell'ottobre 2020 lascia Forza Italia e aderisce al MAIE, queste le sue motivazioni: "È una decisione impegnativa ma politicamente necessaria per raggiungere gli obiettivi che avevo presentato nella mia candidatura al seggio per la Circoscrizione Estero. Lascio Forza Italia e scelgo il MAIE perché è l'unica forza politica presente in parlamento dedicata esclusivamente alla difesa e promozione degli interessi degli oltre 6 milioni di Italiani all'estero iscritti all'AIRE. Siamo ormai entrati nella seconda metà di questa legislatura e purtroppo nessuna delle battaglie intraprese a favore della mia constituency ha avuto una chance di successo. Ad esempio, la mia campagna storica per il riconoscimento e la promozione istituzionale della ristorazione italiana all'estero è stata bocciata nel 2018 dal ministro Centinaio e nel 2019 dalla ministro Bellanova: eppure, le migliaia di nostri connazionali attivi nel settore (piccoli imprenditori che mi hanno sempre votato) la aspettano ancora e la meritano. Altro esempio: da quando nel 2011 fui relatore, in commissione ed in assemblea, del provvedimento c.d. 'Controesodo', sono stato vicino alle istanze di molti giovani emigrati desiderosi di tornare in Italia; ebbene, nessuna delle mie proposte/emendamenti di questa legislatura a supporto di questa causa è mai stato approvato: nemmeno il ruolo di Segretario della Commissione Bilancio è valso a superare – ancora la settimana scorsa – la "dittatura della maggioranza. IMU, cittadinanza, Commissione bi-camerale, CQIE al Senato, voto COMITES, riforma della Legge Tremaglia, ecc. sono solo alcune delle ulteriori, legittime, istanze degli Italiani all'estero rispetto alle quali il rinforzo della componente parlamentare del MAIE, nel Senato della Repubblica, potrà favorire una soluzione favorevole in tempi utili" (Italia chiama Italia – ottobre 2020). Il 22 aprile scorso, un altro ripensamento: lascia il MAIE per aderire a "Cambiamo", e secondo le parole di Giovanni Toti, il Senatore troverà nel movimento ideato proprio dal Governatore della Regione Liguria, "l'ambiente idoneo per continuare il suo lavoro".

È membro della Commissione Bilancio e della Commissione parlamentare d'inchiesta sul femminicidio nonché su ogni forma di violenza di genere.

In questa legislatura ha presentato come primo firmatario, il ddl sull'"Istituzione di una Commissione parlamentare per le questioni degli italiani all'estero". Come cofirmatario, in riferimento alle tematiche che riguardano i connazionali all'estero, ha sostenuto i disegni di legge su "Norme per la promozione della conoscenza dell'emigrazione italiana nel quadro delle migrazioni contemporanee"; "Istituzione del Ministero per la promozione del made in Italy"; "Modifiche alla legge 20 maggio 1985, n. 222, in materia di destinazione di parte della quota dell'otto per mille del gettito dell'imposta sul reddito delle persone fisiche a diretta gestione statale per la promozione della lingua e della cultura italiane all'estero".

Intensa la sua attività parlamentare, è stato relatore su diversi ddl ed è intervenuto sul ddl relativo alle modifiche costituzionali per la riduzione dei parlamentari e numerosi altri di interesse nazionale anche in Commissione Bilancio.

Nel 2019 è intervenuto presso la Commissione Affari Esteri, emigrazione sull'"Indagine conoscitiva sulle condizioni e sulle esigenze delle comunità degli italiani nel mondo" rimarcando la necessità di costituire di un Comitato, come avvenuto nelle legislature del 2006, 2008 e 2013, sulle questioni degli italiani all'estero. Secondo il Sen. Fantetti, la decisione di approntare un'indagine conoscitiva sugli italiani all'estero presso la 3 Commissione, in sé scorretta, non deve essere considerata come preclusiva della eventuale costituzione pro futuro del Comitato, anche alla luce del fatto che presso l'omologa Commissione della Camera dei deputati, si è deciso di istituire, il comitato che tratterà, in modo specifico, il tema delle comunità dei connazionali nel mondo. Nel concludere il suo intervento, ha auspicato la ricostituzione del Comitato al Senato; un auspicio rimasto tale.

Nel partecipare alla plenaria del CGIE (7 giugno scorso) per una riflessione sull'opportunità di rinviare le elezioni dei Comites, ha affermato: "Non possiamo accettare un rinvio delle elezioni, soprattutto nel momento in cui abbiamo fatto battaglie per ottenere i fondi, e per diritto 'a scadenza' le elezioni vanno fatte". Per quanto riguarda l'inversione d'opzione, secondo il Senatore "rappresenta una garanzia di sicurezza" anche se è necessario insistere sulla digitalizzazione. Le elezioni quindi, vanno fatte ma occorre approntare una valida campagna informativa.

Tra le sue ultimi iniziative (luglio scorso), l'interrogazione sull'attuazione delle misure previste per la valorizzazione del made in Italy all'estero, rivolta ai Ministri degli Affari Esteri, dell'Economia e delle Politiche agricole. Il Senatore ha chiesto di conoscere le iniziative assunte ad oggi per l'attuazione delle azioni previste dalla legge di bilancio per la valorizzazione del made in Italy all'estero e quali ulteriori tempi i Ministri si siano dati per rendere operante il riconoscimento della ristorazione italiana all'estero, previsto nella legge, chiedendo, inoltre, se "non venga ritenuta di interesse primario l'esigenza di promuovere i beni di consumo tipici ed i prodotti della ristorazione tradizionale italiana che all'estero rappresentano l'eccellenza del nostro Paese, offrono possibilità di investimento alle imprese italiane del settore e, favorendo la crescita delle esportazioni, contribuiscono ad accrescere e valorizzare la base produttiva italiana, l'occupazione nazionale, la ricerca e la nostra competitività in ambito internazionale". 

Stesso argomento oggetto del suo intervento (giugno 2021) in Aula sulle mozioni per la tutela e la promozione dei prodotti agroalimentari italiani. In quella occasione si è soffermato sul danno recato dall'italian sounding al made in Italy affermando che "questa battaglia non si vince senza gli italiani all'estero. Gli iscritti all'Aire, pari a sei milioni, quindi più del 10% della popolazione, sono i primi ambasciatori, promotori e interessati alla tutela del vero made in Italy agroalimentare e – non per niente – sono molto attivi nella ristorazione. Inoltre, ricordo che a sei mesi dall'approvazione del riconoscimento della ristorazione italiana all'estero, ancora manca il decreto di attuazione", un mancato riconoscimento che impedisce lo svolgimento degli Stati generali della ristorazione italiana nel mondo.

Il provvedimento citato dal Sen. Fantetti è stato approvato lo scorso dicembre: "Finalmente, dopo oltre dieci anni di battaglie politiche, grazie al Maie – all'epoca apparteneva ancora al Movimento Associativo Italiani all'Estero – migliaia di imprenditori italiani all'estero che portano avanti con coerenza e tenacia le tradizioni culinarie del nostro Paese si vedranno riconosciuti i loro meriti. Come previsto dall'iniziativa legislativa, gli esercizi degni di italianità saranno specificamente riconosciuti e valorizzati, così come la loro migliore formazione professionale. Inoltre, l'evento della Conferenza nazionale della 'Ristorazione italiana nel mondo', che si svolgerà d'ora in poi ogni anno, premierà i nostri migliori esercizi in ogni categoria, ovunque nel mondo".

Secondo i dati di Openparlamento, il Sen. Fantetti è stato presente in Aula 5.328 volte su 6.825 (78.07%), le assenze sono state 468 (6.86%), le missioni 1.209. I voti "ribelli" 75. (dati aggiornati al 27 agosto 2021).