di Franco Esposito

Capitale consolidata dei rifiuti in Europa, Napoli accoglie l'immondizia della Capitale d'Italia. Il pronto soccorso dei rifiuti. Roma sommersa dalla monnezza  trova piena accoglienza a Napoli, auspice primario il sindaco De Magistris, in uscita, e candidato alla presidenza della Calabria. 

Accadrà dal quattro ottobre al trentuno dicembre. 

A Napoli arriveranno 150 tonnellate di rifiuti al giorno, direttamente dalla Capitale. Il contenuto di tre camion sarà poi caricato sulle navi in partenza dal porto di Napoli. Destinazione Svezia, Austria, Germania, Olanda, ad un costo di 180 euro a tonnellata. Laddove il Comune ne incasserà 197 a tonnellata dall'amministrazione retta dalla Raggi. Data di partenza lunedì quattro ottobre. Quando De Magistris già non sarà più sindaco di Napoli. 

De Magistris ha autorizzato l'azienda Sapna di accogliere la richiesta di Ama, la ditta dei rifiuti della città di Roma. "Serve a scongiurare l'emergenza. Siamo in grado di dare un aiuto a Roma senza che vi siano ricadute di efficienza nel trattamento dei rifiuti sul nostro territorio". Bersagliato dalla critiche, investito dalle polemiche degli avversari politici, De Magistris non manca però di mandarla a dire a Roma. "Su come mai una capitale destinataria di due leggi speciali, si trovi in questa situazione". 

E non è tutto: il sindaco uscente di Napoli, generoso verso la Capitale in questa drammatica circostanza, ha qualcosa da aggiungere. "Ci sarebbe tanto da argomentare sull'aiuto a una città e una regione amministrate da personalità, verso le quali nutro rispetto e comprensione, che appartengono a partiti che in questi anni poco o nulla hanno fatto per Napoli". 

Roma ringrazia per l'attenzione con le parole dell'assessore regionale al ciclo, Massimiliano Valeriani. "Grazie al sindaco De Magistris per l'attenzione dimostrata nei confronti della città di Roma. Il suo gesto ci consente di offrire all'Ama un ulteriore sblocco del trattamento e lo smaltimento degli scarti urbani". 

L'aiuto fornito alla Capitale è il frutto dei miglioramenti delle performance di Acerra e Giugliano. Gli impianti che accolgono e lavorano i  rifiuti di Napoli, a sua volta invasa dall'immondizia non raccolta in alcune zone della città. "Ad Acerra non arriverà un solo chilo di rifiuti. Quelli provenienti da Roma non incideranno sul termovalorizzatore di Acerra", assicurano i dirigenti di Sapna.

Generosa verso Roma, Napoli deve comunque fare i conti con i suoi, di rifiuti. Centoventimila tonnellate all'anno per un costo di 22 milioni: questo è il prezzo dello smaltimento dei rifiuti all'estero dell'area metropolitana e di Napoli. Costi alti, eccessivi, che Sapna pensa di poter tagliare. Come e con chi? Con un progetto in attesa di approvazione presentato nel piano Recovery Found. L'idea è di ammodernare gli impianti, oggi vetusti, con l'intelligenza artificiale e e robt. Investimento complessivo 80 milioni. Previsto anche un risparmio in bolletta per i cittadini. 

De Magistris è accusato dalle opposizione di aver finalizzato l'aiuto a Roma per fini esclusivamente elettorali. "Il sindaco e il governatore De Luca giocano sulla pelle e sulla salute dei napoletani". Accusa indubbiamente gravi, accompagnate dall'esposizione di un dato di fatto: le strade di Napoli continuano a essere piene di immondizia non raccolta. "E lui prende quella di Roma". 

La verità, stranamente, ha più facce. La peggiore è rappresentata dalla mancanza di impianti in Campania, costretta a pagare comunque la multa all'Unione Europea. Napoli importa i rifiuti di Roma, non avendo ancora completato in quarantotto mesi il proprio ciclo dei rifiuti. Mancano alcuni impianti essenziali, ma i tecnici si sono fatti furbi. Sono diventati esperti broker dell'oro nero e bravi a piazzare l'immondizia all'estero. Dove finirà anche l'immondizia di Roma, dopo essere passata per Giugliano,  Caivano e Tufino. Capacità totale dei tre siti quattro milioni di tonnellate. Ogni giorno viene trattata solo la metà. 

Napoli – da qui a dicembre – Napoli incasserà più di 2 milioni di euro. Serviranno a spalmare un po' di costi. Manna dal cielo per Sapna. La provincia di Napoli spende 61 milioni di euro l'anno per i viaggi dell'immondizia. Fuori regione finiscono 150mila tonnellate di indifferenziato. Il termovalorizzatore di Acerra da solo non basta. 

Napoli e la Campania sono sotto di dodici punti. L'equivalente di 300mila tonnellate di indifferenziato. Quello che esporta in 8mila viaggi annui per circa tre milioni di chilometri percorsi dall'immondizia. Proprio questo è il motivo per cui l'Ue continua a rifilare alla Campania, dal 2015, una multa da 120mila euro all'anno, che in sei anni ha già raggiunto quota 239 milioni di euro. 

Perchè l'unico impianto di compostaggio in regione è quello di Salerno. Il settanta per cento degli scarti di cucina e del fogliame finisce fuori della Campania. A costi record. 

Napoli città, per chiuderla qui, non va oltre il trentasette per cento rispetto alla media regionale del cinquantatre. 

Napoli in emergenza cronica accoglie la grave momentanea emergenza di Roma. In che strano mondo viviamo.