Lo scopo delle vaccinazioni sia per diffusione sia per ripetizione è quello di rendere il virus pressoché innocuo, da sopportarlo non eliminandolo. Se questo risultato si ottenesse, sarebbe una conquista da ammirare e tutte le polemiche contro i vaccini perderebbero fondamento. C’è da augurarsi che la vicenda si svolga nel modo scritto e che questo sia lo scopo effettivo ed efficace delle vaccinazioni.

I dati numerici sembrerebbero dare sostegno all’ipotesi: in realtà la mortalità è decaduta spesso radicalmente e si trasforma in aumento verticale dei contagi. Sembra tale lo scopo delle vaccinazioni spinte all’obbligatorietà, logorare il virus con ripetute dosi di vaccinazioni, appunto, finché il virus è smorzato al grado di non rappresentare un danno letale, anzi sopportabile. Questa finalità sembra raggiungibile mediante dimostrazione e, se fosse ampiamente ottenuta, costituirebbe un trionfo sul virus, ripeto.

Ma a dire di coloro che progettano questa vittoria dei vaccini contro il virus, sono loro proprio a ritenere che il virus non scomparirà, che è mutante, che può risollevarsi, rendersi malevolo, furibondo, rovinoso. Vaccinati, vaccinandi, in-vaccinati, renitenti ai vaccini pencolano. Dunque, vi è certezza soltanto sulla prosecuzione di varie vaccinazioni, sul risultato conclusivo non c’è alcuna certezza. Potremmo scorrere anni di vaccinazioni prima che il virus si dichiari sconfitto, e ciò viene attestato dai proconsoli dei vaccini, sono loro che annunciano varianti e future vaccinazioni a lungo termine. Il buon cittadino che molto ha sopportato è disposto a tollerare, tuttavia qualche garanzia la vorrebbe, e guarda caso chi gli sottrae garanzie sono, dicevo, i proconsoli del vaccino in avanguardia nel concepire futuri movimenti virali, prossime vaccinazioni, convivenza con il virus ancora in presenza.

Non bastasse, la contagiosità è dinamica. In Inghilterra è più che ventuplicata rispetto all’epoca del non ancora vaccinati. Non c’è da sorprendersi che il cittadino abbia qualche contrarietà. Ripetere che i vaccini diminuiscono la mortalità non rassicura che tale diminuzione permanga: basta un virus più accanito e tornerebbe la morte, questo lo dichiarano i sostenitori dei vaccini, è giusto precisarlo!

A questo punto siamo senza uscita. Aver ristretto il rimedio ai vaccini che non spengono il virus e i contagi ci ha incastrati in un condotto senza uscita, potremmo continuare a vaccinare tutti e ogni anno, la fine del virus e dei contagi sarà, se sarà, una meta da raggiungere mai raggiunta. C’è qualche medico che possa dire alcunché di accertabile o continuerà a dichiarare: vacciniamoci, vaccinatevi, obblighiamo a vaccinare, vacciniamo anche le donne in stato di gravidanza. Nessuno sfugga: licenziamo, la libertà tua non deve affiggere il mio diritto alla salute, i vaccini sono il solo modo per sconfiggere i virus (quest’ultima è l’affermazione più cruenta dell’abecedario fraseologico dei vaccinofili, inganna e suscita illusioni dannosissime, questi vaccini non eliminano il virus. Tutto l’orrore viene da questo errore!). Troviamo questo medico che ci tranquillizzi sul futuro non limitandosi a dire “vacciniamo!” e saremo rassicurati sul presente. Forse non si percepisce: l’incubo è che stiamo in prossimità di gravi evenienze anche se vaccinati! Spero si comprenda.

La critica è fondamentale, salva dalle vie sbarrate, occorre indicare anche, se possibile, la retta via. Che fare? Bisogna rendere sopportabile il virus se non riusciamo a farlo sparire. Questo lo scopo dignitoso apprezzabile dei fautori dei vaccini che però non risolvono i contagi in crescita dilagante, né risolvono le mutazioni, né spengono l’esistenza del virus.

Possiamo prendere atto con serena serietà di questi limiti dei vaccini? Possiamo ripetere che insistere su vaccini con questi limiti è fatica persa, ricadendo nella stessa situazione precedente non risolutiva? Poiché, non riuscendo a sconfiggere con i vaccini il virus, tuttavia vogliamo vivere. Se i virus mantengono la contagiosità occorre dare battaglia a quest’ultima, il nuovo nemico. Allora? Attrezzare la società contro i contagi, visto che i vaccini non uccidono i virus, per convivere con il virus. Prendendo atto che se con i vaccini il virus non è più mortale(?) è contagiosissimo. Conviviamo con la pioggia, con l’ombrello, con l’afa mediante i condizionatori: non credo dovrebbe essere difficile convivere con il virus se non è mortale. Ritengo che educare il cittadino all’avvertimento dei sintomi, al distanziamento, avrebbe un sostanziale vantaggio anti-contagio, per così dire.

Il distanziamento, l’areazione, la sanificazione si sono dimostrati opportunissimi. La misurazione frequente della temperatura, la precisazione dei sintomi, l’uso di maschere a visiera trasparente più che le mascherine, stare in luoghi puri (giardini, ville, mare). E ancora attività fisica, dieta e soprattutto controllo stabile di cuore, polmoni, fegato. Il Covid uccide chi è mezzo morto(!). Creano l’anticorpo essenziale, la salute è il bastione contro la malattia, sembra la più banale delle considerazioni ma è la più vera. Io ho avuto i polmoni invasi dal virus che non trovò rispondenza in precedenti malattie o vizi da fumatore. Cuore, pressione, fegato apprezzabili, volontà di vivere e interesse per la vita insopprimibili. Ovviamente farmaci esistenti pochissimo nominati: di vaccini, quando mi infestai, esisteva solo il nome.

I vaccini hanno dato il massimo, ma non eliminando virus e contagi anche insistendo ci portano a sbattere: non oltrepassiamo la situazione. Ci serve anche altro. Paesi senza l’oppressione vaccinale – Danimarca, Finlandia, Norvegia, anche Svezia – hanno mortalità miniaturizzata. Possiamo capire le ragioni? Israele, Regno Unito – vaccinatissimi – hanno contagi a diluvio. Mortalità scarsa in Inghilterra, cospicua in Israele: possiamo capire? Se crediamo di risolvere la tragedia come una questione di ordine pubblico, con Polizia ed Esercito, faremo invidia ai cinesi ma ci renderemo odiosi a milioni di connazionali, i quali credevano di uccidere il virus con i vaccini e si trovano più compressi di prima, addirittura a rischio di licenziamento.

Colpa dei non vaccinati contaminatori? Non mentiamo, se i vaccini avessero ucciso il virus avremmo applaudito da oggi all’eternità. Non trasformiamo una giustificata esigenza di salute in una vicenda di ordine pubblico. La forza dell’ordine, manteniamola per i criminali non per chi chiede di convivere con un virus che i padroni dei vaccini non hanno saputo sconfiggere e non sanno sconfiggere! Ma temo che non sapendo risolvere il male con la medicina e la politica si ricorrerà al manganello, con un doppio effetto rovinoso. Il male resterà, la società si spaccherà. Con danni anche in terreno economico. E dire che chi critica è violento è la premessa per esercitare violenza. Se qualcuno spiegasse come mai a vaccinazione ampliata i contagi crescono e si tornerà a zone chiuse farebbe opera apprezzabile. Se dicesse che è per demerito dei non vaccinati farebbe opera disprezzabile.

Quel che aggiungo è talmente grave che è indispensabile formularlo nel modo più comprensibile, se risponde a verità sarebbe orrenda verità. Se è provato che vaccinati e non vaccinati sono contagiosi e contagiabili, si afferma che i vaccinati sono a minor rischio sia di contagi sia di decessi. Diamo per fondata tale valutazione. E diamo per fondata la valutazione che i non vaccinati sono pressoché totalmente esposti a grave infezione, a facile contagio.

Vi è però un dato che viene trascurato, di immensa gravità. I vaccinati sono enormemente di maggior numero e crescono quotidianamente in Occidente. Anche il numero dei contagiati vaccinati è scarso, essendo però il loro numero vastissimo supera i non vaccinati, più contagiabili ma di numero assottigliato progressivamente. Quanto cresce il numero dei vaccinati, sale il numero dei contagiati contagianti, estendendo la vaccinazione avremo sempre crescenti contagi. Si spiega il paradosso inglese e israeliano, Paesi vaccinatissimi con dilagante contagiosità. Le società sono offese da entrambi i lati, dai vaccinati perché in gran numero e proporzionalmente con maggiori infestati-infestanti, dai non vaccinati, di minor numero, ma radicalmente esposti.

Non c’è scampo, non ci sarebbe scampo, anzi continuando le vaccinazioni presto ci sarà la terza dose, con il miraggio della sicurezza che non avverrà. Una massa ulteriore di persone, credendosi rassicurata (“sono vaccinato!”) si contaminerà e contaminerà! Più vaccinazioni, più infezioni contagiose! Un disastro. Attenzione: un disastro visibile, accelerabile. Stiamo tornando indietro pur vaccinando maggiormente. E stanno tornando indietro Paesi vaccinatissimi. È lecito dubitare sull’efficacia delle vaccinazioni come rimedio decisivo della pandemia? Sì.

Stiamo entrando con passo spedito (vaccinazione!) in una zona pantanosa da cui non usciremo: più vaccinati, più contagiati. Sta accadendo quel che scrivo. I contagi crescono per i motivi menzionati e i vaccini li favoriscono trasversalmente. È il peccato originario dei vaccini: non uccidono il virus né impediscono i contagi.