Il Corriere della sera fa parlare autorevoli sondaggisti e il quadro che emerge sulle comunali è delineato, anche se non dappertutto. Milano, Bologna e Napoli vedrebbero la netta vittoria del centrosinistra, più difficile l’esito a Torino e Roma.

 A Bologna? “Non c’è partita: vincerà Matteo Lepore”. A Napoli? “Se Gaetano Manfredi non passa al primo turno, vince al secondo”. Così a Milano, per Antonio Noto: “L’esito è scontato: vincerà Sala. Bernardo è stato pure lasciato solo...”.

Per Noto a Roma Michetti, candidato del centrodestra, era partito bene ma sta perdendo consensi, quando mancan meno di un mese al voto. Calenda starebbe, secondo i flussi, incassando dal bacino di centrodestra. Per Noto a Roma “potrebbe finire con un testa a testa tra il dem Gualtieri e Michetti, con i voti M5S a fare da ago della bilancia”. A Torino, “Damilano è avanti. Il dem Lo Russo è il candidato che denunciò Appendino: qui la linea di Conte potrebbe naufragare”.

“Il centrodestra ha ampio vantaggio a livello nazionale — spiega Fabrizio Masia, ad di Emg Different —, ma non sarà scontato che riesca a strappare qualche città al centrosinistra e al M5S. Bisognerà anche capire quanto le alleanze variabili influiranno a Roma e Torino. E poi bisognerà vedere se FdI ha davvero la forza fotografata dai sondaggi: sul territorio mi aspetto infatti una forza inferiore dell’”effetto Giorgia””. La Lega? “Ha perso molto rispetto alle Europee. Il risultato nelle città del Sud, dopo il boom, sarà un elemento chiave». Ma secondo Masia, i risultati saranno decisivi anche per il Pd di Letta: “A seconda di come andrà l’alleanza col M5S ci saranno conseguenze rilevanti, in base alle quali si accentuerà o meno il consolidamento di Draghi e si formeranno i blocchi per il Quirinale”.

Per Nicola Piepoli “a Milano non c’è partita. Verso Sala c’è grande gratitudine: anche a distanza di sei anni da Expo i milanesi non hanno dimenticato. È apprezzato anche tra i suoi nemici giurati”, mentre per Piepoli “Roma è un caos: anche i sondaggi più accurati rischiano di sbagliare di grosso”.