Reddito di cittadinanza sì, reddito di cittadinanza no. Quale sarà il futuro di una delle bandierine del MoVimento 5 Stelle? La sensazione è che poco o nulla abbia funzionato di questa misura a protezione dei più deboli economicamente e che in questo momento ci sia una fase di stasi, con la scomparsa dei navigator che equivale a non trovare un posto di lavoro a nessuno. Ieri il Centrodestra è tornato all’attacco duramente sulla misura di assistenzialismo. Il numero uno della Lega Matteo Salvini ha riconfermato che “ho l'onore di mettere la mia prima firma su una proposta di legge finanziaria per eliminare il reddito di cittadinanza, sono 8 miliardi di euro mal spesi che devo tornare nel settore produttivo per creare lavoro vero e non assistenza”. L’ex ministro dell’Interno ha spiegato che il reddito di cittadinanza “si è ivelato sbagliato. Lo abbiamo votato ma riconoscere un errore è segno di saggezza”. Ancora più dura la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni: “Il grillino Giuseppe Conte dice che è una buona misura, ma non lo è. Stiamo parlando di metadone di Stato, non aiuta nessuno sviluppo. Non è mantenendo le persone nella loro condizione di difficoltà che si risolve il loro problema, ma costruendo intorno a loro una possibilità in cui possano migliorare”. Rabbiosa la replica del ministro del Lavoro Enrico Letta in merito all’esempio del metadone: “Non rispondo, chi usa queste metafore probabilmente non si rende conto di che cosa è la povertà”. La posizione del Pd, comunque, resta la stessa: “Siamo a favore affinché il reddito si migliori, partendo dalle cose che non hanno funzionato. Ma un sostegno a favore della povertà va mantenuto”, ha sentenziato il segretario Enrico Letta. Imperterrito, ovviamente, il leader grillino Conte: “Il reddito è una misura di necessità e non si torna indietro. Dobbiamo lavorare per migliorarne l’efficacia”.