È iniziato ieri a Roma il G20 della Salute, ovviamente capitanato dal ministro Roberto Speranza padrone di casa, che si è detto soddisfatto dell’incontro dopo la prima sessione: “E’ stata una giornata intensa e nello stesso positiva. Ci sono tutte le condizioni per costruire il ‘Patto di Roma’, con l’obiettivo di investire di più, allargare la forza dei nostri sistemi sanitari per un cambio di passo significativo per consentire di difendere l’approccio di universalità del Ssn”. Un ‘Patto’ che sarà molto importante soprattutto in questo tempo minato dalla pandemia e difatti, per Speranza, la prima sfida è quella “di portare il vaccino dappertutto, anche nei Paesi più fragili”. Già, perché per il ministro bisogna impegnarsi affinché i sieri contro il Covid sia un diritto di tutti e non un beneficio per pochi: “In questo momento ci sono diseguaglianze molto forti tra i Paesi più avanzati, con percentuali di vaccinazione significative, e altri che sono indietro. Penso che tutti i Paesi presenti in questo G20 approvino questa sfida e ci lavoreremo anche domani (ogg, ndr), nella speranza di chiudere poi con una comunicazione condivisa e sottoscritta da tutti i Paesi presenti”. Anche Speranza, così come il capo dello Stato Sergio Mattarella, ha voluto esprimere solidarietà ai mezzi di informazione per le minacce ricevute dai no-vax: “Stiamo assistendo a troppi casi di attacchi a giornalisti che pagano il prezzo per il lavoro che svolgono, ma questa è una cosa sinceramente che non si può accettare”.