“Non possiamo dimenticare la sofferenza vissuta da minori e persone vulnerabili a causa di abusi sessuali, di potere e di coscienza commessi da un numero notevole di chierici e persone consacrate”. Ecco quanto si è potuto leggere nel Documento Preparatorio della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi presentato ieri in Vaticano che prosegue così: “Per troppo tempo quello delle vittime, è stato un grido che la Chiesa non ha saputo ascoltare a sufficienza. Si tratta di ferite profonde che difficilmente si rimarginano e per le quali non si chiederà mai abbastanza perdono”.

Il mea culpa della Chiesa fa riferimento anche su un altro aspetto, purtroppo anch’esso presente all’interno del mondo clericale e spesso finito nel mirino della cronaca: “Non possiamo nasconderci che la Chiesa deve affrontare la mancanza di fede e la corruzione anche al suo interno”.

Così invece sulla pandemia: “Ha fatto esplodere le disuguaglianze e le iniquità già esistenti: l’umanità appare sempre più scossa da processi di massificazione e di frammentazione; la tragica condizione che i migranti vivono in tutte le regioni del mondo testimonia quanto alte e robuste siano ancora le barriere che dividono l’unica famiglia umana”.