di Franco Esposito

Roma è dubbiosa, mezza Capitale ancora non sa per chi votare. Una marea di indecisi, qualcuno li quantifica addirittura nell'ordine del cinquanta per cento con relativa certezza. Il quarantaquattro per cento, secondo le società di sondaggi maggiormente accreditate. Il quarantaquattro per cento è il dato che emerge anche nel sondaggio di Repubblica. In questo momento, risulta primo il candidato di centrodestra, col trentuno per cento. L'ex ministro Gualtieri è stabile al ventisette per cento. La Raggi sindaco uscente non arriva al venti per cento, incalzata da Calenda con il 19,1%. 

Ma le previsioni indicano in Gualtieri l'ampio vincitore al ballottaggio. Il candidato dem dovrebbe prendersi il Campidoglio. Ma chi può dirlo con assoluta o approssimativa certezza? Davvero nessuno. Sarà decisiva la scelta di voto della marea di indecisi. Dove andranno a parare, ammesso che si presentino alle urna o non decidano di astenersi o di diventare latitanti al voto? 

I sondaggisti prevedono questo: nessun candidato raggiungerà la maggioranza al primo turno. E dicono pure che fra Carlo Calenda ed Enrico Michetti, al ballottaggio, il 61,8 degli elettori del Lazio voterebbe per l'ex ministro. E se al ballottaggio dovessero andare Michetti e Virginia Raggi? Vincerebbe il primo con un buon margine, non di misura. Previsioni e sondaggi contano un'acca, come dimostrato dagli esiti di precedenti consultazioni elettorali in tutte le città d'Italia. Nel caso di Roma, ancora di più, dovendo tenere conto dell'enorme numero di indecisi. Dove si butterà il quarantaquattro per cento dei signor tentenna? 

La domanda più interessante, il quesito chiamiamolo pure pesante, i sondaggisti lo hanno incentrato sull'eventuale approdo al ballottaggio tra Roberto Gualtieri e Enrico Michetti. Si imporrebbe alla grande l'ex ministro, 58,5% contro 41,5. Il nuovo sindaco di Roma è servito. 

Il 3 e il 4 ottobre si voterà anche per eleggere i consiglieri comunali, non solo per il sindaco. Sottoposti a questo ulteriore sondaggio, i romani oggi darebbero la loro preferenza alla coalizione Michetti: 36.95% contro il 29,6 della coalizione Gualtieri; a seguire, il Partito Democratico con il 21,9%, Fratelli d'Italia 18,3, Coalizione Raggi 16%. Donna Viriginia sembra chiaramente fuori gioco in tutti i sondaggi, per quello che possono valere. 

Il giudizio sull'amministrazione uscente è abbastanza negativo per il 36,9.% dei romani; molto negativo per il 36.7; gli abbastanza positivi sono il 22,6%, risibile la quantità di coloro che hanno espresso un giudizio molto positivo, appena il 3,5%. Il trasporto pubblico è la priorità che i cittadini consegnano ai futuri  amministratori della città, nei prossimi cinque anni. I trasporti innanzitutto per il 48,7% della popolazione. Poi, in ordine sparso, viabilità e manutenzione delle strade, tutela dell'ambiente, lavoro, scuola, sanità e politiche sociali, sicurezza contro la criminalità, rilancio delle imprese e del commercio, rilancio del turismo, promozione di attività culturali, organizzazione grandi eventi. Roma avrà e vivrà il Giubileo nel 2015. 

Su come il Movimento Cinque Stelle ha amministrato la città il giudizio è impietoso. Come si evicence facilmente dal lungo elenco di cose che andranno fatte, evidentemente non portate a compimento dall'amministrazione del M5S, guidata dal sindaco Virginia Raggi. 

Il Gruppo Gedi ha commissionato il sondaggio in esclusiva a You Trend. Proposto un ballottaggio all'insegna del vecchio bipolarismo. Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia da una parte; dall'altra il Pd e la sinistra. Il sondaggio si è svolto tra il 3 e l'8 settembre con la metodologia CATI CAWI di 802 intervistati su un campione rappresentativo della popolazione maggiormente residente a Roma, per quote di genere, età stratificate e per titolo di studio. Il Margine d'Errore è del più o memo del 3,4%, con un intervallo di confidenza del novantacinque per cento. 

Concetto di partenza l'utilità che gli elettori vadano comumque mobilitati e la campagna elettorale è sembrata fin qui sottotono. La sorpresa è rappresentata dal fatto che Viriginia Raggi, contestata e criticata nei cinque anni da sindaco, corre più veloce della sua coalizione. Il M5S e le sei liste civiche del sindaco uscente si attestano al 16%. Uno sforzo che comunque non dovrebbe valere  l'approdo al secondo turno. Laddove è prevedibile che l'unica sfida alla portata di Giorgia Meloni sia appunto quella con Virginia Raggi. 

Le tabelle da oggi online dicono di una robusta sfiducia nei confronti dei vari leader di partito. Cresce invece, in maniera esponenziale, il consenso  verso  Mario Draghi e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.  Il premier piace al 62,2% degli intervistati. Abbondantemente sotto il cinquanta per cento tutti gli altri. Tiene benino Giuseppe Conte, tuttora gradito al 30,8%. Ma il suo Movimento ottiene previsioni disastrose nella Capitale. Dopo Conte, la Meloni è al 32,5%, Enrico Letta al 29,5, Salvini al 22,9%. Famalino di coda, maglia nera, tra i leaderil vociante Matteo.