Una domenica particolare quella trascorsa ieri da Papa Francesco, in visita in Ungheria dove ha incontrato il presidente della Repubblica Janos Ader e il premier Viktor Orban (per un colloquio di 15 minuti dove si è parlato della salvaguardia dell'ambiente, della difesa e la promozione della famiglia) e ha tenuto un discorso a porte chiuse con i vescovi locali. Il Santo Padre ha lanciato un monito a difesa dei migranti: “La diversità fa sempre un po' paura perché mette a rischio le sicurezze acquisite e provoca la stabilità raggiunta. Tuttavia, è una grande opportunità per aprire il cuore al messaggio evangelico”. “Il vostro Paese è luogo in cui convivono da tempo persone provenienti da altri popoli. Varie etnie, minoranze, confessioni religiose e migranti hanno trasformato anche questo Paese in un ambiente multiculturale”. Il Papa si è poi scagliaro duramente contro l’antisemitismo: “E’ una minaccia che ancora serpeggia in Europa e altrove. È una miccia che va spenta. Ma il miglior modo per disinnescarla è lavorare in positivo insieme, è promuovere la fraternità”.