Se da un lato, in vista delle elezioni amministrative, i vari partiti cercano di ‘trovare’ quanti più voti impossibili cercando di ‘allisciarsi’ la platea, dall’altro il presidente del Consiglio Mario Draghi va avanti per la sua strada, infischiandosene della possibilità di potersi inimicare parte degli italiani per le decisioni da prendere nell’immediato. Per esempio, come nel caso dell’estensione del Green pass o dell’obbligo vaccinale. Insomma, vede avanti, il premier, non si ferma a promesse politiche cui stiamo purtroppo assistendo come sovente capita in prossimità delle urne.

E ieri il primo ministro, in occasione della cerimonia per l’intitolazione a Beniamino Andreatta dell’aula magna della Bologna Business School, ha citato proprio l’ex ministro democristiano che “si è mosso in modo coraggioso e onesto in anni drammatici per la Repubblica, e non ha esitato a prendere decisioni necessarie anche quando impopolari”. Per Draghi, insomma, “le cose vanno fatte perché si devono fare, non per avere un risultato immediato. Del resto anche Andreatta esortò anche la propria parte politica a dire molti no e pochi sì per evitare che tutto sia travolto nella irresponsabilità”.

Insomma, un messaggio per chi vuol capire, in seno alla maggioranza. Chiaro il suo obiettivo: richiamare tutti alla responsabilità per il bene dell’Italia. Ma il presidente del Consiglio ha colto l’occasione anche per tornare a parlare della campagna vaccinale, con un vero e proprio appello destinato all’intero pianeta, denunciando lo scarso interesse verso le nazioni più povere: “Per sconfiggere la pandemia dobbiamo far sì che le vaccinazioni procedano spedite. Così potremmo evitare nuove varianti e salvare vite. Però a oggi appena il 2% della popolazione dei Paesi più poveri hanno ricevuto almeno una dose di vaccino, a differenza del 42% della popolazione mondiale”.

Infine, in un videomessaggio inviato in occasione del quindicesimo Forum economico Italo-Tedesco, Draghi ha detto che “Germania e Italia condividono lo stesso obiettivo strategico: il completamento del percorso di integrazione europea. Un’Europa più forte dal punto di vista economico, diplomatico e militare è il solo modo per avere un’Italia più forte e una Germania più forte".