"Il concorso per il reclutamento di qualche centinaio di impiegati di II area, bandito ormai 7 mesi fa non vede ancora una fase attuativa, essendo oggetto del terzo rimando delle prove preselettive che, stando a quanto confermato anche dall'Amministrazione, dovrebbero svolgersi in modalità telematica da remoto e di cui si avranno ulteriori elementi soltanto a fine ottobre; nel frattempo le nostre sedi continuano ad essere carenti di personale, le procedure di pensionamento proseguono inesorabilmente peraltro in assenza di un piano "b" che consenta di tamponare una impasse operativa senza precedenti nella rete estera del MAECI." Lo dichiara in una nota, Iris Lauriola, segretario nazionale del Coordinamento Esteri della Confsal-Unsa.

"Sono anni che chiediamo un'ottimizzazione di procedure e di reclutamento che, ricalcando la ratio della legge 442 del 2001, consenta il passaggio nei ruoli del personale a contratto operativo all'estero, ovviamente previa procedura selettiva ad hoc, - spiega Lauriola – su cui, nel passato, l'amministrazione ha sollevato mille cavilli e vincoli per la sua attuazione, sebbene sia palese che questa procedura permetterebbe un passaggio celere di personale, tra l'altro già formato e conoscitore di lingua, leggi e dinamiche sociali all'estero, nelle sedi maggiormente esposte".

"Infatti, quando finalmente si riuscirà a completare la procedura concorsuale in parola, le nuove reclute riusciranno debolmente a compensare le uscite da pensionamento, senza purtroppo avere la forza di intaccare minimamente la ormai cronica carenza di personale nelle sedi estere, che permarrà tale e quale negli anni a venire in assenza di interventi coraggiosi e lungimiranti in materia".

"Altre Amministrazioni, pur non avendo la medesima emergenza di organico hanno avviato procedure concorsuali smart che nell'arco di pochi mesi hanno condotto alla risoluzione dell'intero iter – sottolinea Lauriola-.

Lauriola conclude: "Abbiamo bisogno di coraggio, pragmatismo e lungimiranza, con iniziative che puntino dritto al problema tentando di risolverlo. Siamo sempre disponibili al dialogo e al confronto con l'Amministrazione, con le istituzioni e la politica per trovare percorsi di intervento celeri ed attuabili: rimandare ancora una volta gli interventi vuol dire condannare cittadini e imprese ad un'evanescenza rappresentativa che in un momento come questo risulta essere un affronto al buon nome del nostro Paese".