di Matteo Forciniti

Nell'Uruguay che sembra aver superato almeno per il momento l'emergenza sanitaria dovuta al Covid gli effetti della dura crisi economica continuano a farsi sentire. Una testimonianza si è avuta martedì sera in occasione della seduta del Comites dove sono intervenuti gli enti di assistenza italiani per la presentazione dei bilanci preventivi relativi al prossimo anno. È un panorama abbastanza difficile quello che è stato descritto dagli enti che hanno visto negli ultimi anni diminuire considerevolmente i finanziamenti in arrivo dall'Italia che oggi si scontrano con una realtà molto più dura rispetto al recente passato.

Oltre all'assistenza diretta dell'Ambasciata, in Uruguay questo compito è svolto principalmente dagli enti Aiuda (Associazione Italo Uruguaiani di Assistenza) e Coasit (Comitato di Assistenza per gli Italiani) a cui bisogna aggiungere anche la Casa di Riposo con una parte dei suoi ospiti.

"Quest'anno siamo nuovamente colpiti dalla pandemia originata dal Covid 19 che sta incidendo con maggior forza sulla già difficile situazione economica dei settori più deboli. Ultimamente c'è stata una crescita considerevole di persone che chiedono assistenza" spiega nella sua relazione il Coasit che assiste una sessantina di persone, in maggioranza "anziani con il bisogno di un sostegno economico per coprire sia le necessità alimentari che quelle sanitarie" che si generano per le "visite con specialisti, occhiali, apparecchi acustici, forniture ortopediche, eccetera". La crisi del paese, denuncia l'ente di assistenza, "è accompagnata da un forte aumento dei prezzi e da una diminuzione delle politiche sociali a livello statale. Ecco perché il nostro intervento è ancora più necessario". Per portare avanti queste attività nel 2022 il Coasit ha chiesto al governo italiano un contributo di 40mila euro ma si ritrova -a differenza del passato- con la difficoltà di una drastica riduzione dei proventi locali che prima venivano generati dagli eventi.

Una situazione molto simile è quella che racconta l'Aiuda che ha chiesto un contributo di 60mila euro per poter continuare a svolgere il suo lavoro nel 2022. Sono circa una cinquantina gli assistiti che comprendono specialmente "emigrati del secondo dopoguerra che oggi si ritrovano soli e con problemi di salute. Il nostro intervento può aiutare a risolvere, o almeno ad alleviare situazioni d'estrema e urgente necessità". "Purtroppo" -prosegue l'Aiuda nel suo intervento- "la comparsa del Covid 19 ha portato nuovi problemi come la perdita dei posti di lavoro. Alcuni connazionali prima potevano contare sull'aiuto dei familiari ma adesso che hanno perso questo sostegno sono entrati nell'indigenza. Negli ultimi tempi le richiesta di assistenza sono aumentate". Così come il Coasit, anche l'Aiuda oggi soffre enormemente l'assenza degli eventi che in passato riuscivano a rafforzare la disponibilità economica oltre al contributo governativo.

Un caso un po' diverso è quello della Casa di Riposo, la struttura di avenida 8 de Octubre a Montevideo a pochi passi dalla Casa degli Italiani. Il contributo richiesto per il prossimo anno è di 50mila euro, una cifra che "servirà per coprire le spese degli 8 italiani assistiti". Anche e soprattutto in questo caso la pandemia ha fatto sentire i suoi effetti con "l'incremento delle spese per soddisfare i rigidi protocolli sanitari" che si aggiunge alla costante diminuzione dei finanziamenti: "Con il contributo che arriva dall'Italia prima potevamo conservare qualcosa da destinare al mantenimento della struttura, adesso invece il finanziamento serve solo per coprire la metà delle spese che richiedono gli assistiti, il resto lo stiamo mettendo noi".