"Non riduciamo la croce a un oggetto di devozione, tanto meno a un simbolo politico, a un segno di rilevanza religiosa e sociale". Lo ha chiesto Papa Francesco, ieri, nell'omelia della messa che ha celebrato a Presov, in Slovacchia.

"Come possiamo imparare a vedere la gloria nella croce?", si è domandato Bergoglio. "Alcuni santi hanno insegnato che la croce è come un libro che, per conoscerlo, bisogna aprire e leggere. Non basta acquistare un libro, dargli un'occhiata e metterlo in bella mostra in casa. Lo stesso vale per la croce".

Per Francesco: "Non si contano i crocifissi: al collo, in casa, in macchina, in tasca. Ma non serve se non ci fermiamo a guardare il Crocifisso e non gli apriamo il cuore, se non ci lasciamo stupire dalle sue piaghe aperte per noi".

"Se non facciamo così, la croce rimane un libro non letto, di cui si conoscono bene il titolo e l'autore, ma che non incide nella vita. Non riduciamo la croce a un oggetto di devozione, tanto meno a un simbolo politico, a un segno di rilevanza religiosa e sociale" ha concluso.