Di Matteo Forciniti

Una differenza di oltre 2mila pesos nei bilanci del 2020 ha provocato un forte scontro tra il Comites e l’Aiuda (Associazione Italiana in Uruguay di Assistenza).

La denuncia è partita dalla consigliere Filomena Narducci nel corso dell’ultima seduta del Comites dove sono stati votati, tra le altre cose, i pareri per i bilanci preventivi del 2022 degli enti di assistenza in Uruguay. L’oggetto della questione però è più vecchio e risale alla presentazione dei bilanci consuntivi del 2020, in particolare a una voce che vede coinvolti direttamente i due enti.

Come ha potuto verificare Gente d’Italia sui documenti, nel 2020 l’Aiuda ha dichiarato una cifra di 222.817 pesos (4.515,04 euro) nei suoi proventi locali ottenuti da una serie di entrate: quote sociali, rendite, donazioni, ricavi da eventi e incontri, interessi attivi e altro. Il grosso di questa cifra è dato dall’affitto che il Comites paga all’Aiuda per l’utilizzo della Casa degli Italiani ed è qui che sorge l’incongruenza: nella voce affitto locali e spese condominiali per il 2020 il Comites aveva invece dichiarato nel suo rendiconto una spessa di 225mila pesos.

Insomma, la differenza esiste anche se non dovrebbe essere possibile dato che stiamo parlando di numeri. È stato un errore involontario oppure può essere considerato grave? Detto in altri termini, l’Ambasciata di Montevideo ha controllato che le cifre erano diverse? L’unica cosa certa è che su questi due bilanci ci sono le firme delle autorità diplomatico-consolari in Uruguay che hanno approvato il tutto nonostante i numeri diversi.

“Io chiedo che si faccia verifica perché i numeri sono numeri e devono tornare. Entrambi i bilanci finiranno a Roma sulla stessa scrivania e l’errore finirà per danneggiarci entrambi” ha affermato Filomena Narducci supportata da altri consiglieri. “Io non metto in dubbio come l’Aiuda spenda i soldi ma qui c’è un’evidente contraddizione tra quanto dichiara il Comites e quello che scrive l’Aiuda. Chiedo solo che ci siano delle revisioni e che venga corretto l’errore all’interno del bilancio dell’Aiuda perché una cosa del genere è grave e non può essere tollerata”.

L’Aiuda invece la pensa diversamente e per il suo presidente Mario Piastra intervenuto durante la seduta del Comites si tratta solo di una “regola contabile” che non deve destare preoccupazione e, anzi, è abbastanza comune che succeda: “Tutti gli anni succede sempre la stessa cosa ma non se ne sono mai accorti. Se era così grave perché il Comites non lo ha denunciato prima? In realtà se esce fuori solo adesso è perché dietro si nascondono altri motivi, qualcuno vuole attaccare l’Aidua”. “La cosa più importante da chiarire” -ha puntualizzato Piastra- “è che il contributo che riceviamo dall’Italia finisce al 100% per i nostri assistiti e questo viene sempre controllato e approvato dall’Ambasciata”.

Sull’argomento si è espresso -ma solo in linea generale e senza entrare nei dettagli- anche il capo della cancelleria consolare Alberto Amadei: “Tutti i bilanci vengono analizzati dall’Ambasciata e naturalmente bisogna affermare la verità. Non esiste che si facciano aggiustamenti per poter rientrare nei parametri. Se vengono incontrate incongruenze è possibile fare ulteriori verifiche”. Ma come mai queste verifiche non sono state ancora fatte a distanza di mesi e prima che arrivassero al Comites?

Pur votando favorevolmente sul parere per il bilancio preventivo del 2022 dell’Aiuda, il Comites ha sottolineato nella sua dichiarazione questa incongruenza delle cifre sui bilanci del 2020 chiedendo che l’errore venga corretto.