Ieri, in occasione di un’iniziativa ‘Frecciarosa’ (per prevenzione oncologica), il ministro della Salute Roberto Speranza ha fatto il punto in merito alla situazione attuale in Italia sulla diffusione del Coronavirus. Sono state parole, tutto sommato, di ottimismo. Dal punto di vista dei numeri, ha detto che in questo momento quasi l’80% della popolazione ha concluso il ciclo vaccinale. Già, perché comunque questa resta l’unica strada da percorrere per battere il Covid: “La curva del contagio si può mantenere sotto controllo grazie alla campagna di vaccinazione che è stata fondamentale, ci ha permesso di limitare restrizioni e ci ha dato uno scudo”. Un concetto che è stato ripreso anche dall’Istituto superiore di sanità, secondo il quale la mortalità settimanale per Covid nelle Rsa è diminuita chiaramente dall'inizio della campagna vaccinale ed è rimasta inferiore allo 0,01% anche nelle ultime settimane. Insomma, in Italia la situazione sembra andare verso un risvolto positivo, grazie comunque a un’alta fetta di popolazione che è corsa ad immunizzarsi e nonostante i no-vax e i no-green pass. Ma la situazione in Europa non è così buona e difatti sempre ieri l’Ecdc ha sottolineato che I Paesi dell'Ue che non hanno tuttora toccato una copertura vaccinale sufficientemente alta nella loro popolazione totale e che inoltre stanno pianificando di allentare gli interventi non farmaceutici durante le prossime due settimane, corrono un alto rischio di subire un aumento significativo di casi, ricoveri e mortalità da ora fino alla fine di novembre: “Il rischio di un aumento significativo di casi, ricoveri e mortalità per i prossimi due mesi rimane a causa della circolazione del virus molto elevata e gli individui vulnerabili completamente vaccinati sono ancora a rischio di contrarre infezioni con esiti gravi”