C'è chi l'ha ribattezzata la pace di Spinaceto. Che sia vera oppure no, a siglarla, ieri, nel quartiere della periferia romana, ci hanno pensato Matteo Salvini e Giorgia Meloni. I due si sono ritrovati nella Capitale per chiudere, insieme, la campagna elettorale del candidato sindaco Enrico Michetti dopo il comizio unitario di due giorni fa "saltato" a Milano per il ritardato arrivo della Meloni, ultimo autogol di un centrodestra apparso sull’orlo di una crisi di nervi in questa campagna elettorale.

"Siamo destinati a governare insieme, vogliono dividerci ma siamo e restiamo compatti..." hanno commentato i due. Prima di sedersi allo stesso tavolo insieme ad Antonio Tajani (Forza Italia) e Lorenzo Cesa (Udc) per la conferenza stampa, il segretario del Carroccio e la presidente di Fratelli d'Italia si sono abbracciati a favore di telecamere mettendosi in posa davanti a un murales e scattando alcuni “selfie” in cui sono apparsi rilassati e sorridenti. L'ex ministro dell'Interno ha addirittura sollevato in aria l'alleata.

"È affetto politico", ci ha scherzato su il “numero uno” del partito di via Bellerio. Vera o falsa che sia la pax, resta la divisione tra le due anime della destra italiana, certificata dalle differenti prese di posizione, a livello politico, con la Lega di Salvini saldamente nel governo, al fianco di Mario Draghi e FdI tenacemente all’opposizione, per non dire delle frecciatine che pure sono piovute in merito alla scelta dei candidati sindaco di Roma e Milano. Insomma: prove tecniche per una ricucitura difficile in vista delle politiche?