di Stefano Ghionni

Les jeux sont faits. Sondaggi più o meno confermati alle amministrative 2021: vince il Centrosinistra, in qualche caso addirittura al primo turno. Si ferma il Centrodestra, che rimanda al ballottaggio tutti i sogni di gloria. Smette di esistere, come forza a se stante, il M5S, ormai pallido ricordo del MoVimento che fu. Si è chiusa ieri la due "giorni elettorale" in Italia, con il via allo spoglio delle schede per il rinnovo di 1.192 amministrazioni comunali tra le quali quelle di Milano, Roma, Torino, Napoli, Bologna e Trieste. Si è votato, ieri e domenica, anche per le suppletive della Camera e per le elezioni regionali in Calabria in una tornata che ha fatto segnare una bassissima affluenza, attestatasi al 54,69%: quasi 7 punti di percentuale in meno rispetto ai dati di cinque anni fa, quando però le urne furono aperte solo un giorno, segno di un ulteriore drammatico scollamento tra il sistema Paese e i palazzi della politica.

Il Centrosinistra, dunque, nella sua nuova versione demo-stellata (Pd+5Stelle), ha cantato vittoria aggiudicandosi già al primo round, salvo, clamorosi quanto improbabili colpi di scena (lo spoglio era ancora in corso quando il giornale è andato in stampa), la "fascia tricolore" in almeno tre grandi città. È il caso di Bologna, Milano (dove però i 5Stelle correvano da soli) e Napoli, con Matteo Lepore, il sindaco uscente Beppe Sala e Gaetano Manfredi. Partita invece ancora aperta a Roma, dove la sfida si deciderà al ballottaggio (17-18 ottobre) tra Enrico Michetti (Centrodestra) in vantaggio (31%) sul candidato sindaco del Pd Roberto Gualtieri (27%). Fuori dai giochi la sindaca uscente dei 5Stelle Virginia Raggi (20%), e Carlo Calenda (17%).

Incerto il risultato a Torino, altra città, come la Capitale, fin qui amministrata dai pentastellati e ora prossima al cambio della guardia. All'ombra della Mole Stefano Lo Russo (centrosinistra), costretto a fare a meno dell'apporto grillino, ha chiuso comunque davanti allo sfidante del centrodestra Paolo Damilano: i due, in ogni caso, se la vedranno al ballottaggio. A Trieste, infine, Roberto Dipiazza (centrodestra) ha sfiorato il 46% delle preferenze, seguito, non proprio a ruota, da Francesco Russo (centrosinistra) fermo al 32%. Anche in questo caso per conoscere il nuovo sindaco del capoluogo friulano, occorrerà attendere il secondo turno.

Stoppato nei grandi Comuni, il centrodestra ha però vinto in Calabria dove Roberto Occhiuto ha conquistato la poltrona di governatore sfiorando il 55% dei voti, contro il 28% di Amalia Cecilia Bruni (centrosinistra) e il 15% dell'ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Sul fronte suppletive, Enrico Letta, segretario Pd, ce l'ha fatta a staccare il pass per Montecitorio. Riepilogando: i 5Stelle sono crollati nelle città in cui governavano, perdendo due piazzeforti come Roma e Torino e colando a picco a Milano dove a malapena hanno sfiorato il 3%. I grillini hanno tenuto solo se in coalizione, alleati col Pd, partito, quest'ultimo, confermatosi primo un po’ in tutte le città del Belpaese, con la sola significativa eccezione di Roma dove comanda piuttosto nettamente, Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni.