La pittura di Daniele Bongiovanni, pittore italiano di fama internazionale, è la figurazione virtuosa – chiaramente onirica e allo stesso tempo estremamente tangibile – di tutto ciò che vediamo e sentiamo connesso alla sola consistenza dell'effettività.

Il suo lavoro, ha scritto in un lungo saggio Francesco Poli, "È il risultato di una notevole evoluzione della sua ricerca in direzione di una radicale volontà di essenzializzazione, o se si vuole di sublimazione, del linguaggio figurativo. E cioè di una progressiva presa di coscienza dell'importanza di elaborare le sue composizioni non solo come rappresentazioni ispirate dalla realtà esterna ma anche, soprattutto, come espressione che emerge direttamente dagli elementi costitutivi della pittura, vale a dire dalla delicata e complessa interrelazione primaria fra lo spazio fisico bidimensionale del supporto e le modalità della stesura dei colori".

Daniele Bongiovanni – "riconosciuto come l'artista dei cieli bianchi" (Enciclopedia Treccani) – con i suoi concept – che in questi anni sono stati allestiti in varie gallerie e musei nazionali ed esteri – ha sempre cercato di svelare la "sacralità" che si cela dietro l'elemento terreno, e viceversa. Per fare ciò ha volato dai nostri cieli in tutto il mondo, tra i paesi che più volte hanno accolto le sue opere troviamo: Australia, Canada, Cina, Francia, Messico, Regno Unito, Stati Uniti, Svizzera, Thailandia, ecc. Dal 9 al 17 ottobre sarà presente all'Artweek Auckland in Nuova Zelanda, dove verranno contestualizzati, con uno Special Project, i temi chiave del suo percorso – compresa l'esistenza dell'uomo al cospetto del tempo – nella loro declinazione estetica-concettuale.

I luoghi selezionati per ospitare i suoi dipinti – che tecnicamente sono stati accostati a William Turner da Francesco Poli e a Claude Monet da Claudio Strinati – sono sempre stati numerosi. Nel 2020 – dopo aver fatto tappa, per un lungo periodo di sviluppi, a Falkirk in Scozia – è stato coinvolto in importanti rassegne istituzionali, proposte altresì dal Design Museum e dal Royal College of Art di Londra. Nello stesso anno – parallelamente alle esposizioni tenutesi all'estero e a poco più di un anno dalla sua più recente presenza, con una mostra personale, al MACRO di Roma – ha esposto – assieme, tra gli altri, a Carla Accardi e Giulio Turcato – a Palazzo Clemente di Castelbasso, sede principale della Fondazione Malvina Menegaz.

Tra le fatiche del 2021 troviamo la sua presenza alla Šiluvos meno bienalė in Lituania (fino al 30 ottobre), con una personale, al Taos Center for the Arts nel Nuovo Messico e alla Temporary Contemporary Art Gallery di Huddersfield. Quest'anno, solo nel Regno Unito, il noto pittore – che nel corso della sua carriera è stato protagonista di centinaia di mostre, che includono più edizioni della Biennale d'Arte di Venezia e altre biennali, a Bangkok, Dar es Salaam e Liverpool – ha partecipato a più di 30 eventi. In seguito alla sua esposizione ad Auckland, Bongiovanni farà ritorno in Italia con un nuovo progetto in linea con il tema sopracitato. Milano e Venezia tra le città che possibilmente lo ospiteranno.

In questi anni, in Lombardia, l'artista è stato impegnato in molte esposizioni, tra le altre si ricordano due grandi personali: quella tenutasi nel 2016 al Centro Svizzero di Milano – con il patrocinio della Camera di Commercio Svizzera in Italia e del Consolato generale di Svizzera a Milano – e quella tenutasi nel 2018 a Palazzo Broletto di Pavia; antologica, di oltre 50 dipinti, comprensiva di opere appartenenti alla collezione d'arte dell'Ambasciata d'Italia a Londra – istituzione che nel 2017 gli ha dedicato una personale – e della Fondazione Aria di Pescara. La personale pavese – assieme a quella di Steve McCurry, svoltasi nello stesso periodo alle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia – è stata evento di punta della città. Anche in Veneto è stato in mostra più volte, tra le sue partecipazioni più prestigiose e di successo va ricordata quella del 2017 alla 57.ma Biennale di Venezia.

Daniele Bongiovanni – laureato all'Accademia di Belle Arti di Palermo e attivo nell'ambito della ricerca, si ricordano le partecipazioni a progetti di varie istituzioni accademiche: come la Dublin City University, il King's College London, la Queen Mary University of London, la University of Sussex di Brighton – recentemente ha collaborato anche a dei programmi artistici ideati, rispettivamente, dalla Auckland University of Technology e dalla University of Huddersfield.