di Franco Esposito

Perdonate la ripetizione, ma vi assicuro che noioso non sono. Annoto, memorizzo, riferisco. Incassati i risultati, definitivi delle elezioni amministrative in alcune grandi città e in paesi e borghi d'Italia, leggo i quotidiani che godono di maggior credito e vendite, e con rammarico e rabbia sono obbligato a registrare che il Paese è infestato dagli scandali. È tutto uno scandalo, dalle Alpi alla Sicilia, avrebbe scritto il Poeta. Concorsi truccati, tangenti, fondi illeciti, persone e personaggi sotto accusa o indagati. Materiale ottimo per i cronisti giudiziari; una vergogna costante per il Paese. Impossibile andare a parare da qualche parte, il marcio è ovunque. 

Concorsi truccati all'ospedale fiorentino Careggi: indagati nove medici. Appalti Covid: incassati bonifici per 400mila euro. L'indagato è un collega di Giuseppe Conte, l'avvocato Luca Di Donna, professore romano, già compagno di studi dell'ex premier. È accusato di traffico di influenze illecite. Sotto la lente d'ingrandimento della magistratura i suoi rapporti con Arcuri, già commissario per l'emergenza durante il periodo più critico della pandemia da coronavirus. Conte e Di Donna hanno lavorato entrambi per il professor Guido Alpa. 

Pare fissasse il prezzo delle tangenti, l'avvocato Di Donna: "A me il cinque per cento", il presunto tariffario che avrebbe cambiato la vita a lui e a tanti come lui, durante l'emergenza Covid. Tre avvocati e un imprenditore sono accusati di "aver costituito un'associazione a delinquere che ha speso il nome di pubblici funzionari per convincere numerosi imprenditori a versare denaro". 

Gli avvocati Di Donna, Gianluca Esposito e Valerio De Luca si sono fatti consegnare 400mila euro dalla società Adaltis, in cambio dell'assicurazione di contratti con la struttura commerciale per forniture di test molecolari. Secondo gli inquirenti, alcuni indagati hanno promesso a una società del gruppo Barletta l'agevolazione di un finanziamento da circa 40 milioni di euro per la costruzione di due strutture alberghiere. "I signori del cinque per cento". 

Nel mirino della Procura sono finiti anche i fondi richiesti dal Mise dalla Universal Trust, per conto di clienti privati. Insieme con progetti presentati a Idea75, a Exprivia e al Politecnico di Bari. Un pool di imbroglioni, abili e scafati, evidentemente millantatori di professione. "In passato frequentavo Di Donna, ma da quando sono diventato premier non l'ho più visto", la liquida così la maleodorante vicenda Giuseppe Conte. 

Di Donna&C arricchiti dal covid, che ha dato quarti di popolarità al professore Massimo Galli, 70 anni, prossimo alla pensione, assurto a grande notorietà per le sue puntuali, ripetute e qualificate apparizioni televisive durante il periodo più acuto della pandemia. Galli è finito sotto accusa "per concorsi truccati". All'ospedale Sacco avrebbe favorito l'assunzione di amici". Un terremoto nella nuova concorsopoli universitaria. L'inchiesta è partita dalla denuncia su un "sistema di favoritismi delle iscrizioni alla facoltà di Medicina della Statale". 

Diciassette gli indagati in Statale, e sette in altri atenei. Indagate 33 persone. Ventiquattro sono docenti. Coinvolti anche i candidati favoriti nei bandi pilotati. "Turbativa d'asta e falso ideologico" i reati contestati". Dispensatore di pillole di saggezza in tv, il virologo professore Galli è accusato di "aver pilotato quattro bandi a favore di suoi collaboratori all'ospedale Sacco". Gli ultimi diventavano primi. I verbali raccontano anche della segretaria della Statale, che disse: "Questo finisce in galera". Galli usa la calma per difendersi dalle accuse: "Colpito perché sono scomodo". 

Nell'inchiesta sulla Statale sarebbe presente anche una storia di corruzione. Protagonista il professore Riccardo Ghidoni, coinvolto in cinque casi di bandi pilotati. Il rapporto dei Nas sostiene che il docente "non manipolava l'assegnazione dei posti, ma operava a favore dei figli del suo dentista Roberto Mannarino". In cambio "dell'esenzione gratuita di lavori odontoiatrici per circa 10mila euro". L'inchiesta indica come presunti protagonisti anche Massimo Andreini, virologo ordinario alla Sapienza di Roma, e l'infettivologo dell'Amedeo di Savoia di Torino, Giovanni Di Perri. 

Steso un velo pietoso sulla disgustosa vicenda dell'ex responsabile della comunicazione di Matteo Salvini e delle sue ventotto ore di sesso a pagamento e droga nella casa di campagna con due escort, la cronaca italiana si occupa in materia di scandali, di Carlo Fidanza. Già capodelegazione di Fratelli d'Italia all'Europarlamento e già deputato della Repubblica Italiana. Fidanza e i contributi in nero: è indagato "per finanziamento illecito". L'europarlamentare e Jongh Lavarini, conosciuto come "il barone nero" sono accusati dal pm anche di riciclaggio. L'inchiesta ha preso le mosse dopo una telefonata di Fanpage alla Procura di Milano. Fidanza si era autosospeso dalla carica di capodelegazione di Fratelli d'Italia a Bruxelles. Ieri la Guardia di Finanza ha ricevuto da Fanpage l'intero girato da cui sono state scelte le immagini della prima parte del servizio. In cui ci sono anche espressioni e battute razziste, sessiste, e specifici espliciti riferimenti al fascismo e al nazismo. Giorgia Meloni ha chiesto di visionare lo scottante materiale. 

Infine nel Pistoiese, e finisco qui, sperando che altrimenti il direttore Porpiglia non mi tagli e neanche mi rampogni. Nel Pistoiese, a Valdinevole, in pausa caffè impazzavano tangenti. Una rete di farabutti. Al centro della compagnia di lestofanti, l'ex sindaco di Pescia, Renzo Giuntoli. Arrestati imprenditori e funzionari comunali. Per loro, funzionari infedeli. Il guadagno andava dal tre al cinque per cento delle commesse. Le bustarelle per gli altri fruttavano da 40mila a 70mila euro. Quaranta indagati, otto già in carcere e tre ai domiciliari. In casa di uno degli indagati sono stati trovati 266mila euro in contanti.