Gente d'Italia

I paradisi fiscali denunciati da “Pandora Papers”: ci sono anche Mancini e Vialli 

 

 

di Franco Esposito

I Pandora Papers. Le rivelazioni su paradisi fiscali hanno portato alla luce gli affari segreti di quattordici Capi di Stato e di governo. Ma anche le ricchezze offshre di Roberto Mancini e Gianluca Vialli. Il commissario tecnico della nazionale italiano di calcio campione d’Europa e del suo amico e collaboratore. Ex calciatori a lungo compagni di squadra nella Sampdoria.

Pandora Papers – 11,9 miliardi di documenti, 2,9 tersabytes di dati – sono stati pubblicati dall’International Consortiu Journalism. Le rivelazioni provenienti da quattordici compagnie finanziarie riguardano i conti bancari segreti e offshore di trentasei leader mondiali, tra cui vari italiani.

Mancini, cinquantasei anni, e Vialli, cinquantasette, a quanto sembra, non sono riusciti a dribblare le conseguenze dell’indagine condotta dal settimanale l’Epresso. Ci sono anche a loro, e sembra con tutte le scarpe, nel Pandora Pampers. Sarebbero stati entrambi proprietari di società offshore nel paradiso fiscale delle Isole Vergini. Roberto Mancini avrebbe controllato Bastian Asseti Holdings, base nelle Isole Vergini caraibiche britanniche, dal 2008. Si ignora che si sia messo da allora in regola con l’Erario italiano.

Vialli è approdato al paradiso delle Isole Vergini prima dell’amico. L’opera iniziale a lui attribuita la fondazione della Crewborne Holdings Limited nel 1998. La Belvedere Investiments Limited opererebbe come trust. Ovvero come la fiduciaria della famiglia del calciatore.

Il leggendario tandem d’attacco della Sampdoria pare abbia funzionato alla grande anche nei paradisi fiscali. Dopo aver regalato emozioni e spettacolo sui campi di calcio. L’affiatamento della coppia è certificato dall’ottimo andamento del duo ai tempi dello svolgimento della professione di calciatori di successo. ”Almeno per quanto riguarda la mia persona, ho fatto tutto secondo le regole. Sono cittadino inglese, ho rispettato le leggi in ogni momento”, fa sapere Vialli, attaccante d classe ai tempi, oggi chiamato a fare il difensore. A difendersi dalle accuse. “I miei investimenti commerciali sono registrati e amministrati nel pieno rispetto della normativa fiscale”.

La notizia arriva proprio mentre la nazionale di calcio, con Mancini selezionatore e allenatore, e Vialli chaperon e uomo immagine, un team manager molto legato al gruppo, è impegnata nella National League. La Federazione Italiana Giuoco Calcio liquida il caso, in pratica lo chiude. Vialli ha detto: silente il gemello Mancini. Entrambi però non sembrano preoccupati.

I documenti dell’inchiesta, 11,9 milioni, sono stati esaminati da centocinquanta testate giornalistiche mondiali. Chiamati a pronunciarsi, tra gli altri, Washington Post, Le Monde, The Guardian, la Bbc. Tra i capi di stato implicati ci sarebbero Vladimir Putin, il re di Giordania, Abdullah II, il premier Tony Blair, il premier della Repubblica Ceca, Andrej Babis, e anche alcune star dello spettacolo e della moda. Ringo Starr, Elton John, Claudia Schiffer. Una gran bella squadra, dovendo aggiungere alla lista Mancini e Vialli.

Rappresentanti di nove Paesi sarebbero finiti dentro l’indagine in maniera netta. Australia, Gran Bretagna e Pakistan hanno già aperto indagini per proprio conto. All’inizio del 2009 commissario tecnico Roberto Mancini, attraverso una sua società, avrebbe acquistato un aereo Piaggio Pi80 al prezzo di sei milioni di euro. Nello stesso anno gli investigatori hanno rilevato uno strano passaggio di fondi. Un prestito di 4,7 milioni di euro ricevuto da Bastian direttamente dalla Sg Euipement Finance Schweiz. Una fiduciaria con sede a Zurigo.

Gli svizzeri procedono al pignoramento, a titolo di garanzia, sia dell’aereo Piaggio che le azioni della Bastian. I titoli azionari tornano nella disponibilità di Roberto Mancini a novembre 2009. Tempo un mese e lui diventa allenatore del Manchester City. Per poi rappresentare alla Fidor Fiduciaria Orefici Milano la necessità di approfittare dello scudo fiscale introdotto da Silvio Berlusconi. Il provvedimento consentiva il rientro di capitali parcheggiati all’estero, in cambio del versamento di una tassa del cinque per cento sul valore complessivo.

Attuale accompagnatore della nazionale italiana di calcio, l’ex di Samp e Juve, Luca Vialli, secondo i Pandora Papers “i fondi provengono dal patrimonio personale dell’ex calciatore”. I proventi per i diritti di immagine accumulati tra il 2008 e il 2012 sarebbero confluiti in due contenitori offshore. Crewborne Holdings Limited e Belvedere Investiments Limited. Ma proprio in quel periodo si registra un sospetto giro di denaro. La Crewborne riceve una serie di prestiti senza interessi, 339mila euro nel 2009 e 4,1 milioni nel 2012. La domanda è: da dove arriva    questa montagna di soldi? Risposta facile, per chi ha svolto le indagini: dal trust della famiglia Vialli.

Magagne scoperte e la coppia più bella del calcio italiano presa con le mani nel sacco? Intanto, non è dato sapere se Mancini si sia messo in regola col fisco italiano. Il Piaggio Pi80 era rimasto l’unico asset della Bastian. Venduto nel 2011, “come premessa”, si legge nel dossier Pandora Papers “per la liquidazione della società offshore”.

I paradisi diventano parenti stretti dei misteri, quando sono fiscali.

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