Webuild dal 15 maggio dell'anno scorso è la nuova denominazione sociale della originaria Salini Impregilo, gruppo multinazionale italiano che opera nel settore delle costruzioni, ingegneria. Un colosso del settore che nel 2020 ha registrato ricavi per 5.314,5 milioni di euro. Un punto di riferimento in tutto il mondo e la conferma è arrivata dagli Stati Uniti dove la controllata americana Lane si è aggiudicata una commessa da 441 milioni di dollari. Webuild progetterà e realizzerà la 495 Express Lanes Northern Extension in Virginia. Un'opera di fondamentale importanza dal momento che servirà all'ampliamento di quattro chilometri della I-495, una delle interstate più trafficate di tutti gli Stati Uniti portando al tempo stesso miglioramenti nel decongestionamento e nella sicurezza stradale per tutta l'area di Washington D.C. I lavori inizieranno nel 2022 e dovrebbero concludersi nel 2025. Il progetto conferma il primato assoluto per la mobilità sostenibile negli USA da parte della controllata della Webuild. E gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato estero della multinazionale italiana. Attualmente Webuild è infatti presente con importanti progetti in diverse aree, dalla California al North Carolina fino a New York. La storia di Webuild va indietro nel tempo fino al 1955 quando Impregilo sorse dal patto GILT, acronimo formato da un consorzio di imprese (Girola, Impresit, Lodigiani, Torno) che fu formato per realizzare la costruzione della diga di Kariba, fra lo Zambia e lo Zimbabwe. Conclusa la realizzazione dell'opera, uscita di scena la Torno, le tre rimanenti imprese crearono per i grandi lavori all'estero una società apposita, appunto la Impregilo S.p.A. (Impresit, Girola e Lodigiani). Salini invece era nata nel 1936 per volontà di Pietro Salini. L'ingresso nel capitale sociale della Impregilo avvenne poi nel 2011 e nel 2014 nacque il gruppo Salini Impregilo che ora è diventato Webuild.