di Matteo Forciniti

Il coronavirus in Uruguay non è più una minaccia. Da tempo la situazione sanitaria del paese sudamericano è notevolmente migliorata, le difficoltà sono ormai alle spalle e il dibattito sulla fine dello stato di emergenza sta iniziando a prendere piede.

Sull’argomento è intervenuto nel fine settimana il presidente della Repubblica Luis Lacalle Pou che ha annunciato: “Stiamo studiando le conseguenze dell’abrogazione del decreto e di mettere fine all’emergenza sanitaria. Non vogliamo avere fretta per non rinunciare ad alcuni degli strumenti che abbiamo. Personalmente credo che prima si possa uscire dall’emergenza sanitaria meglio è perché il governo attualmente dispone di alcuni poteri speciali ma, ripeto, non abbiamo fretta”. Nel corso di una conferenza stampa a Punta del Este il presidente ha inoltre annunciato che “nei prossimi giorni” si deciderà “di porre fine alla raccomandazione per l’uso delle mascherine negli spazi aperti”. “Questa raccomandazione ovviamente continuerà negli spazi chiusi ma non in quelli aperti” ha precisato.

La decisione di cui si parla da tempo dovrebbe arrivare a breve. Per la prossima settimana è previsto l’incontro tra Lacalle Pou e il ministro della Salute Daniel Salinas: sul tavolo c’è la possibilità di abrogare il decreto del 13 marzo 2020 che stabiliva l’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19.

6063 sono state le vittime in totale con Covid 19 in questo ultimo anno e mezzo di pandemia. Attualmente ci sono 1327 persone positive di cui 9 casi critici.

A dar sostegno alla posizione della fine dell’emergenza c’è innanzitutto la campagna di vaccinazione che ha avuto una delle maggiori adesioni al mondo senza particolari obblighi come il “green pass”. Oltre il 73% della popolazione ha completato il ciclo vaccinale con entrambe le dosi mentre quelli con una sola dose stanno per raggiungere l’80%: Pfizer per il personale sanitario e i soggetti più a rischio e Sinovac per tutto il resto della popolazione. All’interno di quest’ultima categoria che è in maggioranza si sta procedendo in questo periodo alla somministrazione di una terza dose con Pfizer che ha appena superato il milione di dosi, ovvero più del 28% del totale.

La disponibilità del vaccino in Uruguay è così alta che si sta pensando perfino di offrire la possibilità di vaccinarsi ai turisti. “È una possibilità abbastanza fattibile che stiamo studiando” ha affermato sabato Carlos Enciso, ambasciatore uruguaiano in Argentina riferendosi alla riapertura delle frontiere a partire dal primo novembre che rappresenta un grande sfida. I vaccini offerti ai turisti potrebbero essere tanto Pfizer come Sinovac.